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Chi insiste sul ddl Zan mette a rischio il governo, Salvini che frecciata a Letta

Giorgia Peretti
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Matteo Salvini è l’ospite d’onore de L’Aria che tira Estate, nella puntata di mercoledì 7 luglio. Il talk show mattutino sotto la conduzione di Francesco Magnani, in onda su La 7, ospita il leader della Lega per un’intervista a tutto campo sui temi caldi del momento. Dal Ddl Zan al referendum sulla giustizia, passando per gli episodi di violenza accaduti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Salvini non perde tempo e va subito al nocciolo della questione, sul disegno di legge contro l’omotransfobia: “Sul ddl Zan noi continuiamo a chiedere a Letta ascolto, confronto e dialogo. Anche in base a quello che ha richiesto il Santo Padre la Santa Sede. Non è possibile non voler ascoltare. Andare allo scontro in aula significa non approvare nulla, il diritto all'amore è sacrosanto libero”. Poi continua: “Perché Letta ha paura del Papa? Perché Letta ha paura delle associazioni gay, lesbiche e femministe che chiedono una mediazione intelligente? Tira in ballo il trattato con l’Ungheria ma cosa c'entra? Siamo in Italia, siamo nel 2021. Io voglio difendere il diritto al libero amore sempre, ovunque, per chiunque, senza inquinare il dibattito con censure, bavagli, reati di opinione a carico di chi ritiene che la famiglia sia fondata sulla mamma e sul papà. Così come chi ritiene che l'utero in affitto sia una barbarie. Se Letta non vuole ascoltare Salvini, ascolti le molte associazioni. Altrimenti non si approva nulla”. Infine, il leader della Lega ribadisce: “Approviamo subito questa legge che aumenta le pene per chi aggredisce le minoranze. Ma togliamo dal tavolo, come ripeto, richiede il Vaticano che non è sovranista, leghista o ungherese la teoria gender dalle scuole. Non penso che si chieda troppo, e se Letta tira dritto vuole affossare la legge e se ne prenderà la responsabilità”.

 

 

 

 

 

 

 

Non risparmia nemmeno il conduttore, gelandolo con la risposta sul referendum della giustizia. “Non crede che questa iniziativa oltre al consenso possa mettere in difficoltà il governo su un tema così delicato come la giustizia?”, chiede Magnani. “La domanda è curiosa – dice Salvini - Lei mi ha fatto parlare 5 minuti su una legge che mette al rischio la maggioranza al governo e poi mi contesta che il referendum che è quanto di più democratico, libero, trasparente, moderno, giovane metta a rischio il governo. È esattamente il contrario. Chi insiste per lo Ius Soli, il ddl Zan e la tassa patrimoniale mette al rischio il governo. Chi chiede le firme di 60 milioni di italiani per riformare la giustizia aiutando Mario Draghi e il ministro Cartabia rafforza il governo”.

A quel punto il conduttore sposta il dibattito sull vicenda avvenuta nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, Salvini ribatte così: “La violenza va sempre condannata e se uno usa violenza in divisa paga come tutti gli altri. Ovviamente le immagini del carcere sono inaccettabili, condannabili e perseguibili. Non accetterò mai però che vengano messi sullo stesso piano 40.000 donne e uomini della penitenziaria che adesso stanno facendo il loro lavoro con correttezza, fra mille sacrifici, nelle 190 carceri italiane. Ieri ho visto uno striscione disgustoso a Pozzuoli: “Polizia penitenziaria uguale mafia”, ecco, sciacquatevi la bocca quando parlate di donne e uomini delle forze dell'ordine che proteggono gli italiani”.

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