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Sondaggi, Fratelli d'Italia diventa il primo partito: la scalata di Giorgia Meloni

Pierpaolo La Rosa
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Fratelli d'Italia primo partito italiano. È questo l'esito del sondaggio effettuato dall'istituto Swg, diffuso ieri, per conto del telegiornale La7 diretto da Enrico Mentana. Era soltanto una questione di tempo, adesso c'è la conferma. Il partito guidato da Giorgia Meloni supera, infatti, per la prima volta la Lega di Matteo Salvini e si attesta al 20,7 per cento di consensi contro il 20,5 della settimana scorsa. Un incremento, quindi, di 0,2 punti percentuali, a ulteriore testimonianza di un'ascesa sempre più impetuosa.

In calo il Carroccio che, almeno secondo le rilevazioni condotte su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni, si colloca al 20,3 per cento rispetto al 20,6 di sette giorni fa, facendo così registrare una flessione pari a 0,3 punti percentuali. Il Partito democratico, dal canto suo, passa nelle intenzioni di voto dal 18,6 al 18,8 per cento, mentre il Movimento cinque stelle - malgrado le tensioni tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte - fa un balzo dal 16 al 16,6 per cento. Bene anche Forza Italia che si colloca al 7 per cento, contro il 6,8 dell'indagine precedente, guadagnando in tal modo 0,2 punti percentuali.

Insomma, la tendenza fatta registrare nel corso degli ultimi mesi, delle ultime settimane, pare consolidarsi in maniera irreversibile con FdI che, dopo aver tallonato la Lega ed oltrepassato il tetto psicologico del 20 per cento, assume di fatto la guida della coalizione di centrodestra e guarda dall'alto in basso pure tutti gli altri avversari. Merito, indubbiamente, della leadership di Giorgia Melo ni, della sua capacità e sensibilità nel comprendere le difficoltà degli italiani, reduci ormai da un anno e mezzo di logorante pandemia, tanto che la parlamentare si conferma stabilmente come tra i leader più graditi, al secondo posto dopo l'attuale inquilino di palazzo Chigi.

Paga, poi, la coerenza nello stare all'opposizione - pressoché l'unica forza presente in Parlamento - dell'esecutivo di Mario Draghi, presentato come una vera e propria continuazione del Conte bis. Un'opposizione concreta, quindi, senza troppi fronzoli, che si traduce in un'azione quotidiana nelle Aule di Montecitorio e palazzo Madama, oltre che tra la gente.

Pesa, inoltre, la linea spesso ondivaga di un Salvini che per frenare l'emorragia di consensi, nell'ambito appunto del centrodestra, a favore di Fratelli d'Italia ha detto tutto ed il contrario di tutto, generando un certo disorientamento tra i propri elettori e simpatizzanti, molti dei quali non hanno gradito - per utilizzare un eufemismo l'approdo del Carroccio nella composita, e variegata, maggioranza che sostiene l'esecutivo presieduto dall'ex numero uno della Banca centrale europea. E sembra portare consensi anche il no di Meloni a quella proposta di una federazione del centrodestra lanciata dallo stesso segretario della Lega e a quell'idea di partito unico, in vista del 2023, evocata da Silvio Berlusconi.

D'altra parte, la crescita costante di FdI si misura anche sul territorio, con un radicamento sempre più importante, l'apertura di nuovi circoli, il passaggio di molti esponenti provenienti da altri partiti e l'ingresso di personalità come, ad esempio, per citare un caso recente, quella del sindaco di Verona, Federico Sboarina.

L'unica cosa certa è che nel breve giro di due anni Fratelli d'Italia ha più che abbondantemente triplicato i propri consensi rispetto alle elezioni Europee del 2019, guando ottenne comunque un confortante 6,5 per cento: l'inizio di un percorso virtuoso che oggi comincia a dare i suoi frutti. E chissà se si realizzerà la previsione di uno dei fondatori di FdI, Guido Crosetto, che ha posto come traguardo il raggiungimento del 25 per cento di voti. Un'asticella che, con questo ritmo, sarà raggiunta senza particolari problemi.

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