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Primarie Pd, i dati sull'affluenza a Roma

Domenico Alcamo
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Dopo una giornata di suspance, appena dopo le 21 di ieri sera, a seggi delle primarie chiuse trapela il risultato raggiunto: alle consultazioni romane per decidere il candidato sindaco a sinistra hanno votato 45 mila persone. Siamo lontani dagli oltre 100 mila che premiarono Ignazio Marino nel 2013 ma comunque appena sopra i 42 mila di Giachetti.
 

I dem salvano quindi la faccia sulla Capitale, dopo il flop di Torino e così anche la segreteria Letta può tirare un parziale sospiro di sollievo. Accanto al dato numerico, però va anche sottolineato il dato politico, ossia che al Pd “piace vincere facile”. Di fatto non è stata una competizione muscolare, e l’impressione è stata che Roberto Gualtieri non si sia misurato con alcun candidato in grado di impensierirlo. In poche parole, non c’erano sfidanti robusti. Il trend dopo circa 20 seggi scrutinati certifica il 61% per l’ex ministro dell’Economia. Ora comincia la sfida vera, con tutti i candidati in campo e l’area del centrosinistra appare frammentata. Oltre al Pd (nell’ottica di una quasi scontata vittoria di Gualtieri) a contendersi l’area ci saranno la sindaca uscente Virginia Raggi e il centrista Carlo Calenda.

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