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Carlo Calenda e Marco Rizzo, rissa mai vista ad Anni 20. "Pagliaccio!" Ecco perché non voleva il confronto col comunista in tv

Giorgia Peretti
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Scontro telefonato da almeno un giorno tra Carlo Calenda e Marco Rizzo ad Anni 20. Entrambi ospiti nella puntata di mercoledì 16 giugno di “Anni 20 Estate”, la trasmissione condotta da Francesca Parisella su Rai 2. Dopo una chiusura anticipata il programma di attualità torna nella versione estiva non più in prima serata bensì in seconda.

 

Un esordio col botto, quello preannunciato dal veto imposto da Calenda nelle ore antecedenti alla puntata. Il leader di Azione avrebbe prima rifiutato il confronto con Marco Rizzo per poi cambiare idea dopo aver fiutato l’intenzione del comunista di farlo sapere ai media. Così, si sono ritrovati entrambi ospiti nel primo blocco della trasmissione e non sono mancate le bordate.

 

Il segretario del Pc non ha perso tempo e appena possibile si è tolto dei macigni dalle scarpe lanciandoli prontamente al compagno di sedia. Gli animi si accendono sul tema dell’economia e sul ruolo dell’Europa circa il blocco dei licenziamenti. Marco Rizzo esordisce con la sua visione, offrendo la sua personale soluzione al governo di Mario Draghi: “L’Europa è matrigna. L’Italia è piena di piccole e medie imprese sono l’asse portante dell’occupazione del nostro paese. Poi esiste Amazon, lo Stato potrebbe fare una piattaforma pubblica priva di profitto che consente a tutti i piccoli commercianti di fare le stesse cose di Amazon ed evitare di regalare al signor Bezos 44 miliardi di ricavi e zero tasse. Non sono cose bolsceviche ma che si potrebbero fare già in questo governo che rispetto all’Europa non ha la forza di sollevare un punto”.

 

Calenda si sente tirato in causa e ribatte chiedendo la parola alla conduttrice: “Io detesto Amazon. Ho chiesto più volte una tassazione e quando hanno provato a mettere il braccialetto elettronico ai lavoratori li ho presi a calci nel sedere”. Nel mentre Rizzo lo incalza: “Si ma vai alla ciccia…”. Il leader di Azione continua: “Questa cosa per cui le questioni si risolvono con lo stato che fa tutto, è risibile. Lo stato ha già problemi con la sanità in Calabria che è un disastro, in Puglia pure, lo metti a fare Amazon? Ma di che stiamo parlando?”.

 

A questo punto volano gli stracci, in studio si accavallano le voci e la padrona di casa richiama all’ordine. Rizzo poco dopo riceve la parola e pizzica ancora una volta il candidato sindaco di Roma: “Questo succede perché la politica è sottomessa, è debole. È uno stato che fa quaquaraquà, sono genuflessi a quei poteri. Politici inetti servi di Bruxelles”. Dopo le provocazioni Calenda sfida il compagno Rizzo a chi offre le migliori soluzioni per la ripartenza economica ma poi ripensa alla stoccata di prima: “e comunque a me di Bruxelles non me ne può fregare di meno…”.

Anche in questo caso il comunista non si lascia scappare l’assist: “Ma come stai lì al parlamento europeo, come non ti frega niente? Cancellate questo pezzo. Cancellatelo!” – dice alla produzione. Calenda cerca di elevare il dibattito così: “Marco sei una persona più seria di questa pagliacciata, io ragiono con la mia testa dei diktat di Bruxelles non me ne frega niente. Ma non puoi dire che con la scuola italiana che sta a pezzi lo stato deve fare Amazon. Ma che stai a di'!”. Immancabile il botta e risposta finale prima Rizzo poi Calenda: “Allora cuccatevi Draghi”. “Infatti me lo sono cuccato molto volentieri” - risponde il leader di Azione.

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