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"Le leggi ve le fate voi". "Lei vada a studiare". Tra Formigoni e Giletti scoppia la rissa sul vitalizio

Francesco Fredella
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Formigoni contro Giletti. E volano gli stracci a Non è l’Arena. Andiamo per gradi: l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni è stato condannato per corruzione a 5 anni e 10 mesi potrà riottenere il suo vitalizio dopo una decisione interna del Senato. Ora Formigoni rompe il silenzio da Massimo Giletti. 

 

 

 

 

“I ricordi sono tanti. Ho fatto politica per 34 anni, ho partecipato a 12 elezione e sono sempre stato il primo degli eletti. Per 4 volte consecutive presidente della Lombardia”, esordisce Formigoni. Senza tanti problemi. Il cardinale Ruini, che ha scritto la prefazione di questo libro, praticamente l’ha assolto. “Non ho mai rubato nulla”, dice Formigoni.  “Non giudico, sono parte in causa. Ma le parole di Ruini qualcosa vogliono dire”. E allora Giletti rincara la dose: “Lei dice che l’avvocato Coppi, assistendo in Cassazione, parlò di processo politico”. Formigoni al momento è ai domiciliare. “Sono stati 5 mesi in carcere per la legge spazza-corrotti- Non avrei dovuto stare in carcere per l’età. Ho vissuto il carcere da uomo delle istituzioni. Mi sono consegnato senza che qualcuno mi venisse a prendere”, racconta l’ex presidente della Lombardia. 

“Nella sentenza si racconterebbe di due Fondazione a cui la Regione avrebbe dato 200 milioni si euro di cui 70 milioni sarebbero tornati indietro a persone amiche di Formigoni”, dice Peter Gomez (direttore de Il fatto quotidiano). E subito s’infiamma Formigoni, che non ne vuole parlare. “Non era questo l’argomento di questa sera. Non intendo parlare del mio processo. Giletti, la prego, si passi ad altro argomento”, tuona l’ex presidente della Lombardia. “Ci sono due sentenze che stabiliscono la restituzione della mia pensione, versata mesi dopo mesi. I cittadini italiani possono stare tranquilli: non sottraggo nemmeno un euro”, così si difende Formigoni arrampicandosi sugli specchi. “Non ritengo che si tratti di una vera pensione: i parlamentari prendo un’indennità, non uno stipendio. E questa indennità viene data per permettere a tutti di fare politica”, dice Poter Gomez commentando il ritorno dei vitalizi. “Formigoni è un corrotto, ha venduto la sua indipendenza perché dare quei soldi che sarebbero un rimborso alla sua indipendenza? Ha diritto ad una pensione perché non deve morire di fame, ma non quella pensione. Ha tradito il patto con noi cittadini”, Peter Gomez sgancia una bomba. Una vera cannonata. E tutto precipita quando Formigoni parla del senato e della sentenza (lui la definisce così) di autodichia, ovvero la possibilità che ha Palazzo Madama di decidere autonomamente. Ed è quello che è accaduto con il ripristino del suo vitalizio. “Si informi, Giletti. Sono magistrati. E’ una sentenza”, urla l’ex presidente della Lombardia. E Giletti gli risponde per le righe: “Non è magistratura, non paragoni l’autodichia ai magistrati”. Lo scontro diventa sempre più acceso. “Un politico che è stato condannato per corruzione non dovrebbe prendere un euro. E’ una questione morale. Le leggi ve le fate voi”, urla il conduttore. “Ha preso Formigoni come bersaglio, caro Giletti”, continua l’ex presidente. 

 

 

 

E poi arriva un’altra bomba. Peter Gomez, dopo uno scontro con Telese, rivela quanto guadagna. “Prendo 160 mila euro lordi l’anno. Guadagno meno di altri direttori per dare lavoro ai giovani”, dice dalla redazione del Fatto quotidiano. E gli animi, finalmente, si calmano. Si parla di soldi, compensi e pensioni. Giletti “solletica” Formigoni chiedendo quanti soldi prende a fine mese. “Non prendo 7 mila euro”, rivela Formigoni. “Sono 2 mila, 2.100 euro. Ho versato per 34 anni la mia pensione. Lo Stato mi ha preso tutto: auto, macchine. Tutto. Mi sono fidato dello Stato ora voglio i soldi della mia pensione che ho versato”. 

La telerissa continua. Tra Gomez e Telese avviene il secondo round. “Mi stai rompendo le palle stasera”, urla il direttore del Fatto quotidiano. “Vuoi 4 applausi da casa? Vuoi toglierli il vitalizio e dargli il reddito di cittadinanza?”, urla Telese. E Gomez risponde mettendo in riga Telese: “Nessun cittadino, anche colpevole, deve morire di fame. Credo che servire lo stato sia l’onore più grande, ma ci siano onèri diversi. Telese perché urli?”. Uno scontro accesissimo.

 

 

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