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"La mascherina all'aperto è da beoti". Poi Zangrillo asfalta la Gruber

Giorgia Peretti
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Un Alberto Zangrillo tranchant è ospite nella puntata di lunedì 31 maggio de L’Aria che tira. Il programma di approfondimento mattutino condotto da Myrta Merlino su La 7, torna a parlare del decorso della pandemia e, dopo un lungo distacco dal piccolo schermo, il primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare dell’Ospedale San Raffaele di Milano, commenta il nuovo stato dell’emergenza non risparmiando nessuno. Indossare la mascherina all’aperto quando si è in solitaria non ha alcun senso e alla curiosità della conduttrice risponde così: “Se è sola sul lungo Tevere io dico: ma guarda quella poveretta che indossa la mascherina! Se è sola alle 6 o alle 7 del mattino perché dovrebbe mettere la mascherina? Perché l’ha sentito dire in televisione?  No, quando entra in banca, quando entra a lavoro o in farmacia mette la mascherina, come faccio io. Altrimenti no, è la differenza tra essere un popolo di stupidi di beoti e un popolo di persone responsabili. Probabilmente noi facciamo più presa se pensiamo di controllare un gregge di beoti, invece io mi aspetto molto di più dai miei concittadini", dichiara con fermezza. Secondo il dottor Zangrillo l’unica strada per liberare il paese dal virus è imparare a conviverci: “Bisogna imparare a convivere con il virus, lo dicevo ad aprile dell’anno scorso. Noi non sappiamo se i vaccini ci copriranno da tutte le varianti che usciranno quindi noi dobbiamo affidarci con tutte le forze a tutte le osservazioni del caso e cura preventiva e immediata. Arriveranno le varianti, che facciamo quindi ci chiudiamo nel fortino? Questo significa aumentare le terapie intensive negli ospedali e aspettare che i malati poi diventino morti. Ci dobbiamo affidare alle intelligence e all’esperienza che abbiamo.”

 

 

 

 

Ma non finisce qui, perché Zangrillo si scaglia anche contro i colleghi troppo affezionati alla televisione: “Dobbiamo lasciare poco spazio ai frati indovini che a coloro che dicono una cosa e cercano di spararla prima degli altri con la speranza che poi si riveli quella giusta, in barba a quella che rappresenta la positività per i nostri pazienti per i nostri giovani per la comunità. Coloro che hanno trovato spazio nelle vostre trasmissioni del vostro presidente Cairo, sono persone che hanno speso molto del loro tempo mettendosi frettolosamente il camice perché si andava in onda e bisognava far vedere che si parlava dell’ospedale. C’è differenza tra chi il camice lo mette frettolosamente e chi lo indossa dalla mattina alla sera”. Il riferimento a Massimo Galli viene lasciato intendere dall’ospite ma prontamente sottolineato dalla Merlino: “Mi sembra che lei ce l’abbia con Galli”, “No io non ce l’ho con nessuno...”, risponde Zangrillo. Infine, la stoccata alla conduttrice di Otto e Mezzo, Lilli Gruber: “La politica è entrata nella gestione del virus in questi ultimi mesi? È colpa vostra. Non accadrà mai ma se io dovessi andare dalla dottoressa Gruber avrei il plotone d’esecuzione davanti. Invece, forse vengo da lei perché considero che è leggermente più buona, meno animosa nei miei confronti, io non sono né di destra né di sinistra.”

 

 

 

 

La Merlino tenta di difendere la collega: “Mi sembra difficile, è una professionista Lilli Gruber…”. Zangrillo continua: “No no, non è vero. Prima di tutto perché non sono mai stato invitato secondo perché qualcuno è sempre stato imbeccato, come ho detto prima ho dato da mangiare agli speculatori. Il problema è che bisogna essere persone serie e persone poco serie, non è questione di destra o sinistra. Ci sono persone che sentono e avvertono il peso della responsabilità del difficilissimo mestiere che portano avanti e persone che invece vanno a dissertare del più e del meno sulla base di quello che gli viene chiesto per vendere più pubblicità", conclude durissimo Zangrillo.

 

 

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