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Blocco dei licenziamenti, i sindacati attaccano Mario Draghi: "Mediazione non sufficiente". Salta il massimo ribasso

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Scontro tra i sindacati e il Governo di Mario Draghi sul blocco dei licenziamenti. Il decreto legge semplificazioni-governance Pnrr verrà approvato domani dal Cdm e non conterrà il principio del massimo ribasso: lo rendono noto il segretario generale della Cigl Maurizio Landini, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri e il segretario confederale Ignazio Ganga della Cisl al termine del vertice a Palazzo Chigi con il Governo.

 

 

Sui licenziamenti Draghi ha detto ai sindacati di “non avere la loro stessa idea, ma di essere disponibile al confronto”. Anche su subappalti, stazioni appaltanti, governance del Pnrr, reclutamento del personale, il Governo ha promesso ai sindacati di proseguire il confronto oggi e “durante l’iter parlamentare di conversione dei decreti legge alle Camere”. I sindacati ritengono “la mediazione di Draghi sui licenziamenti non sufficiente” e chiedono di “aprire un tavolo”. Sulla Governance il Governo ha promesso “la presenza dei sindacati nella cabina di regia”. Cgil, Cisl e Uil chiedono di essere presenti in tutti i ministeri, nelle regioni, e sul territorio, laddove si decideranno le modalità delle opere. “Il confronto deve essere preventivo - affermano Landini e Bombardieri - questo vale per tutte le riforme, anche quelle su fisco e giustizia. Il confronto odierno non deve essere l’eccezione, ma la norma”.

 

 

Il Governo - secondo i sindacati - è intenzionato a ridurre il numero delle stazioni appaltanti. “In Italia - dice il segretario Landini - sono 39mila e ci lavorano 7-8 mila persone. In Germania sono 3mila e ci lavorano 39mila persone. Per aumentare il personale che controlla e definisce gli appalti, il Governo è intenzionato ad approvare anche un decreto legge per il «reclutamento del personale”. Il decreto dovrebbe essere approvato dal Cdm la prossima settimana e sarà comunque preceduto da un confronto Governo-sindacati.

 

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