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Addio mense del popolo e piadine: Stefano Bonaccini investe sui buoni pasto

Gianfranco Ferroni
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C'erano una volta le mense del popolo e le piadine alle feste dell'Unità. Ora nell'Emilia Romagna guidata da Stefano Bonaccini spunta un bando di gara davvero ghiotto, degno di un colosso del food: poco meno di 50 milioni di euro da spendere in buoni pasto, una procedura ideata per «l'affidamento del servizio sostitutivo di mensa». Già, perché le cucine collettive sono chiuse causa pandemia, e la gente deve mangiare, comunque. Per la precisione, sono 49.8 milioni gli euro destinati ai buoni pasto elettronici, a cura della direzione dell'Agenzia Intercent-Er affidata ad interim a Kyriakoula Petropulacos (di lei si era parlato già come direttrice generale Cura della Persona, Salute e Welfare della regione, oltre che in qualità di componente del comitato tecnico-scientifico a supporto del capo del Dipartimento della Protezione civile, nell'attività per il superamento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19). Cosa succederà? I lavoratori delle mense piangeranno, i fatturati dei supermercati cresceranno...

 

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