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I ristori sono punture di botox. Il giudizio sull'Italia è impietoso

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I ristori italiani sono come piunture di botox iniettate a un malato terminale. Non usa mezze parole Elisabetta Fabri, intervistata sul Sole 24Ore. La presidente di Starhotels ha un punto di vista privilegiato perché il suo gruppo alberghiero opera in tutto il mondo e può paragonare le misure attuate nei diversi Paesi. E il confronto è impietoso per l'Italia.

 

 

Secondo la Fabri, il Michelangelo di New York ha già ricevuto un saldo con denaro contante per un valore pari a un quarto del fatturato 2019. Nel Regno Unito il governo copre l'80 percento degli stipendi, ha sospeso l'Iva e tolto l'Imu. In Francia il gruppo ha ricevuto un fondo di solidarietà pari al 20 percento del fatturato mensile del 2019. E non c'è stato bisogno di anticipare la cassa integrazione per i dipendenti. E in Italia? Beh a fronte di 40 milioni di euro di perdita nel 2020, ogni persona giuridica ha ricevuto un sostegno di...150 mila euro. La puntura di botox, appunto.

 

 

Il problema dell'Italia è fin troppo chiaro: regole confuse, contraddittorie e che vengono cambiate di continuo. Troppi soldi vengono sprecati o non vengono proprio usati. Non c'è più tempo da perdere. Bisogna cambiare passo. Il prima possibile.           

 

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