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Vaccini AstraZeneca già da domani alle 15. Draghi lancia la ripresa

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Dopo quattro giorni di stop, i cittadini italiani torneranno a essere vaccinati con il farmaco di AstraZeneca a partire da venerdì. L’annuncio arriva dal presidente del Consiglio, Mario Draghi pochi minuti dopo la conferenza stampa dei vertici dell’Ema che hanno confermato che il vaccino dell’azienda anglosvedese è «sicuro ed efficace». «I benefici sono superiori ai rischi - chiarisce l’agenzia europea per il farmaco - Il vaccino non può essere associato a un incremento degli eventi di trombosi».

 

 

Le vaccinazioni con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca in Italia, dunque, riprenderanno da venerdì alle 15 ha precisato il ministero della Salute. La sospensione delle dosi AstraZenenca, secondo i calcoli di Palazzo Chigi, sono costate circa 200 mila vaccinazioni in meno e dovrebbero essere recuperate in un paio di settimane. Il responso dell’agenzia europea era atteso, ma la decisione dell’Ema è accolta con «soddisfazione» dal premier. «La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile», aggiunge. Draghi che insiste da giorni sulla necessità di una accelerazione.

E che la priorità sia la ripresa a regime della campagna vaccinale il presidente del Consiglio lo dice già in mattinata, durante la sua visita a Bergamo per celebrare la Giornata delle vittime della pandemia, prima che l’Ema si pronunciasse. «La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale», ma «la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità e con gli stessi obiettivi», dice Draghi, aggiungendo che l’incremento nelle forniture di alcuni vaccini «aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche».

 

«Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti», aggiunge l’ex presidente della Bce riferendosi allo stop all’export chiesto dall’Italia proprio sui vaccini AstraZenenca destinati all’Australia e bloccati da Roma con il benestare di Bruxelles.

A un anno di distanza dalla tragedia che ha colpito la città lombarda prima che l’intero paese venisse travolto dall’incubo della pandemia, Draghi da Bergamo aveva parlato di «giornata piena di tristezza ma anche piena di speranza: vorrei che mi sentiste vicino nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c’è e ci sarà», ha detto il premier dopo aver deposto una corona di fiori al cimitero monumentale di Bergamo e piantato un tiglio, albero simbolo della longevità, nel Bosco della memoria della città, oggi «simbolo del dolore di un’intera nazione». «Tutti gli italiani non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese - ha concluso Draghi - e io sono qui oggi per dirvi grazie e per impegnarmi insieme a tutti voi a ricostruire senza dimenticare».

 

 

 

 

 

 

 

 

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