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Draghi blinda la Pasqua: niente visite a parenti e salta la stagione sciistica

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Il governo Draghi blinda la prossima Pasqua. Niente visite a parenti e serrande abbassate per barbieri e parrucchieri se si è in "zona rossa". L’esecutivo guidato dall’ex della Bce sceglie la linea della prudenza, dovendo confrontarsi con l’aumento costante dei contagi e l’allarme degli scienziati sulle varianti, troppo veloci nella trasmissione del virus tra i giovani. Preoccupazioni contenute nel nuovo Dpcm con le misure anti-Covid, che non sarà varato prima di aver ricevuto il parere del Comitato tecnico scientifico sulla pericolosità delle nuove mutazioni del virus negli istituti scolastici. La data segnata in rosso resta quella di lunedì, per dare a tutti gli italiani la possibilità di metabolizzare le misure. Riaprire, tuttavia, non si può e sono i dati a parlare chiaro. Soprattutto non si può cavalcare la battaglia di alzare le saracinesche di bar e ristoranti la sera quando la maggior parte delle Regioni chiedono la chiusura delle scuole o che addirittura sentono l’esigenza - come il Molise - dell’intervento del governo per il passaggio diretto in "zona rossa".

Il testo del decreto, in serata, arriva sul tavolo della Conferenza delle Regioni e degli enti locali, che lo esamineranno per poi consegnare le proprie osservazioni all’esecutivo entro domani mattina. Intanto i ministri Gelmini e Bianchi, titolari degli Affari regionali e dell’Istruzione, hanno portato all’attenzione della cabina di Regia di palazzo Chigi la richiesta, avanzata dai governatori, di affidare proprio agli scienziati una valutazione del rischio varianti nelle scuole di ogni ordine e grado. L’intenzione del governo, si apprende, è comunque quello di non riconsegnare gli alunni alla Dad, una eventualità che sarebbe l’ultima spiaggia e comunque vissuta come un fallimento. Il percorso sembra ancora molto incidentato tra l’incognita varianti e un piano vaccinale da far ripartire. Le basi si sono gettate, ma bisognerà aspettare ancora, per vederne i frutti. Il Dpcm, primo dell’era Draghi, entrerà in vigore il 6 marzo e avrà durata fino al 6 aprile, comprendendo quindi anche le festività di Pasqua. Un testo aperto che può essere modificato in qualsiasi momento, seguendo soprattutto la curva epidemiologica.
Nel complesso il provvedimento conferma le misure già in vigore con il governo di Giuseppe Conte. Tra le principali novità l’apertura dal 27 marzo di cinema, teatri e sale da concerto, che dovranno seguire precise condizioni per contrastare anti-Covid 19. Nelle zone rosse, invece, serrande abbassate per barbieri e i parrucchieri, che invece restavano aperti con il precedente provvedimento. Cambia il metodo di comunicazione con gli eventuali cambi di fascia che saranno attivi dal lunedì, per salvare i ricavi dei weekend delle attività commerciali. Restano chiuse palestre, piscine, centri benessere e termali, tranne quelli che rientrano nei livelli essenziali di assistenza. Confermato il coprifuoco dalle 22 . Regolata invece dal decreto Covid la mobilità tra regioni che resta vietata come la visita a parenti - concessa durante il periodo natalizio - per chi vive in zona rossa. Il dl scadrà il 27 marzo e molto probabilmente sarà prorogato per coprire la validità del Dpcm. Comprendo quindi anche le festività di Pasqua. 

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