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Di Battista ai M5s: non mi paragonate a Renzi. Voci clamorose, nuova forza politica? "Tratta con Idv"

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Il Movimento 5 Stelle è una polveriera. È ormai guerra aperta tra grillini, fuoriusciti ed espulsi. Alessandro Di Battista risponde ai veleni dei governisti che hanno mandato giù un altro rospo votando la fiducia al governo di mario Draghi, con una trentina di dissidenti prontamente cacciati dal Movimento (anche loro sul piede di guerra).

 

"Sono uscito dal Movimento, vivo la mia vita, non mi occupo di correnti, scissioni, nuove forze politiche. Ho solo idee diverse dalle vostre. Rispettatele senza comportarvi da infantili avvelenatori dei pozzi", ha scritto su facebook Dibba, sempre più punto di riferimento dei "ribellisti" grillini fedeli all'anima primigenia del Movimento, invitando "i miei ex-colleghi che hanno scelto legittimamente di passare dal ’sì Conte no Renzi' al ’no Conte sì Renzi sì Lega sì Calenda sì Bonino sì Berlusconi sì Draghi' a non passare, oltretutto coprendosi dietro fantomatiche ’fonti', stupidaggini sul mio conto ai giornali".

 

  Il riferimento è alle indiscrezioni fatte trapelare di grillini fedeli al governo. "Di Battista farà come Renzi con Italia Viva" quando ha fatto la scissione dal Pd, è il virgolettato affidato da anonime fonti M5s all'Adnkronos  in vista dell’annunciato intervento social che l’ex deputato grillino terrà domani. "Sappiamo che ci sono contatti con l’Italia dei valori", dicono le gole profonde M5s lanciando il sasso di un nuovo gruppo con gli espulsi ex M5s. 

 

"Non ci fate, onestamente, una bella figura - continua Di Battista -  State al governo? Occupatevi della classe media e della piccola e media impresa. Non di me. Patti chiari e amicizia lunga", avverte l’ex deputato M5s che riserva al suo vecchio partito un puntuto post scriptum che prende le mosse dal lancio di agenzia cui fa riferimento: "Paragonarmi a Renzi significa paragonarmi a un vostro alleato di governo"

In attesa dell'intervento social di domani pomeriggio sulle settimane più difficili del Movimento Di Battista torna all'attacco del governo sulle concessioni autostradali, altro totem clamorosamente disatteso dai grillini di governo. "Sono passati 920 giorni dalla Strage di Genova. I parenti delle vittime del crollo del Ponte Morandi aspettano la revoca delle concessioni da 920 giorni. Qualcuno ha ascoltato il Presidente Draghi parlare della questione? No! - scrive sempre su Facebook Di Battista - Già nel Conte bis c’era chi remava contro la revoca delle concessioni. C’era Renzi e c’era una parte consistente del PD dalla parte dei Benetton. Ora si aggiunge la Lega, si aggiunge la Bonino (sponsor delle privatizzazioni), si aggiunge Forza Italia e si aggiunge Mario Draghi". "I parenti delle vittime della Strage di Genova continuano la loro battaglia. Andrebbero sostenuti. Non credo che il governo dell’Assembramento sarà capace e libero di farlo". Parla da militante o da leader?

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