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Impianti sci chiusi, la rabbia degli albergatori: "Il governo ci disprezza"

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«Non c’è rispetto per il nostro lavoro ma totale disprezzo per la nostra situazione, siamo nauseati». È forte la rabbia dei gestori degli hotel montani della Lombardia è palpabile: pronti ad aprire domani, ora che è arrivato un nuovo stop da parte del ministro Speranza, in molti fanno fatica a contenere il disappunto. «Continuano a rimandare l’apertura, vorrei capire cosa è cambiato oggi rispetto a una settimana fa - dice all’Adnkronos Mariangela Bozzi dell’Hotel Bozzi di Aprica, tra la Val Camonica e la Valtellina - ci stanno disprezzando, sono vergognosi. Non hanno rispetto del lavoro altrui. Io ho fatto venire due ragazzi dalla Romania, gli ho garantito un mese, e ora?».

Anche gli impianti, fa notare Bozzi, «stanno spendendo un sacco di soldi per le piste e questi hanno il coraggio di chiudere tutto il giorno prima. Hanno venduto gli skipass, noi abbiamo le prenotazioni per il weekend. Non è giusto che ci disprezzino così, disprezzano la nostra categoria. È più che vergognoso, hanno mostrato disprezzo per la situazione di questo settore in Italia». Per Bozzi, «le condizioni per riaprire gli impianti ci sono». E poi fa notare: «L’estate scorsa hanno fatto riaprire le discoteche, di che parliamo?».

«Eravamo pronti a partire di nuovo e invece...così ci sentiamo presi in giro. Avevamo riaperto confidando nella ripartenza degli impianti da sci ma ora ci crolla di nuovo il mondo addosso, sarà un’altra mazzata a livello economico». A dirlo è Laura Kaldembachir dell’hotel Terme di Bormio, dopo lo stop alla riapertura degli impianti sciistici decisa stasera dal ministro della Salute, Roberto Speranza. «Sarebbe stato corretto saperlo prima, con qualche giorno di anticipo, visto che le persone hanno prenotato - sottolinea ancora Kaldembachir - ovviamente non ci fa piacere questa notizia. Certo non avremmo risollevato la stagione me almeno avremmo contenuto i danni».

Appena appreso della firma dell’ordinanza che impone la non riapertura degli impianti il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, Flavio Roda, ha voluto prendere una netta posizione: «Ancora una volta la tempistica dell’informazione sembra non aver rispetto per gli italiani che lavorano - ha detto Roda - la scorsa settimana il Cts ha dato l’ok alla riapertura delle stazioni adesso ci troviamo alle 19.30 della sera prima della riapertura con questa ordinanza che chiude tutto. Le stazioni hanno investito molto per preparare piste, assumere personale, per organizzarsi con gli albergatori. Sono stati investiti moltissimi soldi e ancora una volta il nostro mondo viene duramente penalizzato. Ci vogliono più serietà e più correttezza. Solo lo sci infetta?».

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