Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Di Maio adotta Conte, ecco la "famiglia allargata" con Grillo e Casaleggio

Dario Martini
  • a
  • a
  • a

"Con lui oggi la famiglia si allarga". Con questa frase Luigi Di Maio dà la benedizione grillina all'avvocato del popolo che, detronizzato da Palazzo Chigi, entra a far parte di diritto nel gotha che decide le sorti del Movimento 5 stelle. Giuseppe Conte, infatti, ha preso parte questa mattina al vertice alla Camera per decidere la linea da portare all'incontro con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Oltre a Di Maio e a Conte, c'erano anche il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, e il presidente dell'associazione Rousseau, Davide Casaleggio. Sono loro quattro a decidere per tutti, anche se alla riunione c'erano anche il capo politico Vito Crimi, gli altri ex ministri grillini, il presidente della Camera Roberto Fico (collegato al telefono) e i capogruppo di Camera e Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri.

 


Anche se c'è uno che conta più di tutti gli altri. E' Beppe Grillo che ha spazzato via in un colpo solo i malumori dell'ala più radicale capeggiata da Alessandro Di Battista, il quale non si vuole piegare a "baciare la pantofola al terzo apostolo" (Mario Draghi) perché la maggioranza che sta nascendo, secondo il barricadero Dibba, sta sempre più prendendo la forma di "un'accozzaglia" politica.

 

 

Tornando al premier dimissionario, ha rilasciato solo poche battute alla fine delle riunione con i compagni grillini: "Non guardiamo ai destini personali, ma al bene del Paese e dei cittadini, che c’è tanta sofferenza in giro". D'altronde, l'aveva detto solo pochi giorni fa, nell'ormai famosa conferenza di addio davanti ad un tavolino sistemato in piazza Colonna: "Io per gli amici del M5s ci sono e ci sarò sempre". Lo hanno preso in parola, tanto che lo hanno subito cooptato nella riunione ristretta alla Camera. Forse anche per scongiurare il pericolo che si metta alla testa di una nuova formazione collocata al centro dello scacchiere politico. Con il rischio che l'emorragia di voti dal Movimento si acuisca ancora di più in futuro.

 

Dai blog