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Vertice a tre con Salvini, Giorgetti e Fontana davanti a un caffè. La Lega è pronta per Draghi

Dario Martini
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Vertice ristretto a tre al bar Giolitti accanto a Montecitorio per mettere a punto la linea in vista dell'incontro con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Seduti attorno a un tavolo ci sono Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana. Gli animi sono distesi. I tre sorridono e discutono fitto fitto con i cronisti assiepati fuori dal bar. E' da poco finita la segreteria politica della Lega negli uffici dei gruppi a Montecitorio.

 

"In base alle risposte che avremo" durante le consultazioni con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi "faremo le nostre scelte. Qualunque sarà la nostra scelta, sarà la scelta di tutti", perché "quando si sceglie, la Lega si muove come un sol uomo", spiega Salvini ai cronisti prima di rifugiarsi dentro al bar.

 

La Lega è disponibile a parlare, a confrontarsi con Draghi. Insomma, non c'è alcuna chiusura preconcetta. Lo conferma anche Giorgetti: "Mi sembra che è stata presa la posizione più seria che si potesse prendere. Draghi è una persona seria e questa è una posizione politica seria". Quali sono le condizioni lo spiega Salvini: "Draghi dovrà scegliere tra la Lega e Grillo, tra la patrimoniale e il taglio delle tasse. Gli interessi di partito, per la Lega vengono dopo gli interessi del paese".

 

 

"Se dovessero presentarmi il governo Conte, Di Maio, Boschi, Boldrini, Speranza e Azzolina, è chiaro che sarebbe complicato governare con chi mi ha mandato a processo. È difficile da pensare", aggiunge ancora Salvini. Poi ci sono i temi da portare sabato al presidente incaricato. Per Salvini, sono "taglio delle tasse, della burocrazia, difesa di Quota 100, flat tax al 15% e difesa dei confini". "Se si può fare l’interesse del Paese lo facciamo - conclude - se si vuole rifare un altro governo di centrosinistra Pd-M5S-Renzi non ci interessa. Con Giorgetti siamo d’accordo".

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