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Anche Saviano all'assalto di Zingaretti: la sanità di D'Amato "è un disastro"

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Roberto Saviano all’assalto della regione di Nicola Zingaretti per la vergognosa gestione dei vaccini nella regione Lazio. Lo scrittore si aggiunge all’elenco della sinistra scontenta del segretario Pd punzecchiandolo sulla gestione della sanità territoriale. E anche lui probabilmente entrerà come Concita De Gregorio nella galleria dei cosiddetti radical chic.

 

Twitta Saviano: “Lo scempio della prenotazione dei vaccini della #regionelazio: pagine web non trovate, bug che segnalano errori, caricamenti pagine infiniti, server saturi, crash del sito. Qualcuno dovrà rispondere di questa inadeguatezza, di questo degrado, di questa inefficienza totale". E aggiunge in un altro tweet: “La cosa peggiore del disastro #regionelazio è che ce lo aspettavamo. Abbiamo provato a non arrenderci al luogo comune, a esercitare la fiducia e la speranza che per una volta sarebbe stato diverso. Invece come al solito l’approssimazione è la regola”.

 

E quello che più colpisce è la frase “ce lo aspettavamo”. Ovvero, la gestione della sanità del Lazio è pessima, ed è l’ennesima voce critica, anche a sinistra. Ma Zingaretti si tappa le orecchie e va avanti, senza pretendere un chiarimento neppure dal suo assessore alla sanità, Alessio D’Amato, il responsabile numero uno delle figuracce che colleziona la regione.

 


Ora vedremo se farà qualche effetto l’atto di accusa di una delle icone della sinistra, spesso citato dal Pd per reclamizzare le proprie inizative, ad esempio in tema di immigrazione.

Ma a quanto pare quell’idillio pare finito. E proprio su un tema che riguarda la salute delle persone, e in questo caso quelle più anziane. Una questione che non si può più valutare con la superficialità con cui si è agito finora. Basta fare spallucce di fronte ai problemi che emergono.

 

Perché Zingaretti in questa fase avrà senz’altro anche altri problemi come la crisi politica del governo nazionale; ma è lui che ha scelto di fare contemporaneamente il governatore e il segretario del partito. E ora i cocci sono in mano a lui.

F. S. 

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