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Conte e Renzi fanno litigare l'opposizione. Meloni: “Sfiducia”. La Lega: “È un favore al premier”

Francesco Storace
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Alla fine lo scontro tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi rischia di veder deflagrare il centrodestra. È il paradosso che emerge nelle ultime ore.
Il caos divampato nella maggioranza sembra infatti riflettersi anche tra le forze dell’opposizione. La discussione, che pare animata dietro le quinte, verte sulla mozione di sfiducia al governo annunciata da Giorgia Meloni e rilanciata con molte dichiarazioni da diversi esponenti di Fratelli d’Italia, da Francesco Lollobrigida a Ignazio La Russa.

L’iniziativa è stata raccolta con freddezza dalla Lega. “In questo momento l’unico che sarebbe beneficiario di una mozione di sfiducia è proprio Conte”, affermano fonti leghiste. Interpellati, i vertici della Lega spiegano il perché: se presentiamo una mozione di sfiducia, è evidente che tagliamo le gambe all’iniziativa di Renzi, che sarà costretto a rimanere con Conte in maggioranza. “Non si può pretendere da una forza politica che sta litigando con Palazzo Chigi di sostenere una mozione di sfiducia a conflitto in corso”. In pratica, è come se si mettesse all’angolo proprio il leader di Italia Viva senza offrirgli una via d’uscita. Perché se c’è la sfiducia e poi dopo solo il voto, appare chiaro quale potrebbe essere la sua scelta. Rimanere nel recinto rossogiallo. La Lega vuole capire che cosa può succedere, “senza cedere alla propaganda”. Ecco perché è quantomeno presto parlare già di mozione di sfiducia.

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