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Mes, il sì al fondo salva Stati ultima truffa del M5S

Gianluigi Paragone
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Da mercoledì il Movimento potrà tranquillamente essere definito una truffa elettorale in piena regola visto che un altro pezzo del suo programma verrà smentito dai fatti. «Il M5S si opporrà in ogni modo a tutti quei ricatti dei mercati e della finanza travestiti da "riforme" in particolare si impegnerà allo smantellamento del Mes», sta scritto nel recente programma elettorale depositato al Viminale e del quale hanno tentato di far perdere le tracce.

Su quel programma (suggellato dal voto su Rousseau) mercoledì cadrà l'ultimo e definitivo macigno, spinto dagli interessi poltronari dei vari Conte, Di Maio, Bonafede, Fico, Crimi e ministrume vario. Il premier, intervistato da Repubblica, ha ammesso che il suo governo è europeista e che il M55 sta completando il definitivo passaggio a forza filo-Ue. Un tradimento bell'e buono per chi raccolse le firme contro l'euro (che tristezza vedere i filmati di Grillo o della Taverna). Mercoledì faremo la conta di chi ha ancora una identità da salvare oppure ormai manderà all'ammasso pure quella, in omaggio alla famosa rubrica di Cuore "Hanno la faccia come il c....

L'inversione a U era cominciata con il voto a favore della signora Ursula Von Der Leyen, con l'applauso della stampa mainstream, di Prodi e della solita euro banda. Un voto favorevole scambiato per la poltrona da vicepresidente di tale Fabio Massimo Castaldo Serbelloni Mazzanti Viendalmare. Una nobiltà conquistata a stento. Mercoledì, in barba a quel che è scritto sul programma, il Mes arriva riformato in peggio (non era facile) soprattutto nella parte che salverà coi nostri soldi le banche in difficoltà, una in particolare: la Deutsche Bank. Dentro la riforma c'è anche questo, e quindi vedremo chi la voterà.

La corbelleria del «Lo votiamo ma non lo utilizziamo» ovviamente sarà l'ennesima inutile pasquinata da baraccone, a maggior ragione se con quel si i nostri soldi salveranno appunto i tedeschi (che volete che sia per una maggioranza che sta mandando il piddino ex ministro Padoan alla presidenza di Uni Credit). I mal di pancia rientreranno tutti, salvo pochissimi irriducibili che proprio sono arrivati al massimo della sopportazione. Qualcun altro - vigliaccamente - uscirà dall'aula dimostrando platealmente la differenza tra uomini, mezz' uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà. Mercoledì sera avremo la lista divisa per categoria. Poi ci sono quelli del Pd. Ieri, questo giornale ha pubblicato l'elenco delle Regioni che nell'eurozona hanno fatto domanda per accedere direttamente ai fondi del Recovery a prescindere dalle azioni del rispettivo governo. In Italia chi lo ha fatto? Quelle a guida leghista? No (altrimenti lo avreste saputo dal Giornale Unico e dai Casalino-Tg: ecco, i governatori padani che vogliono spaccare l'Italia); lo hanno fatto il Lazio del solito Zingaretti e l'Emifia-Romagna del suo sfidante Bonaccini.

In poche parole il Pd ha messo la freccia e ha deciso che l'Italia non serve più, si va direttamente in Europa con la giubba regionale. Insomma stiamo vivendo nella perfetta bolla del Covid, dove le regole diventano arbitrio: sabato la ministra Lamorgese ha fatto sapere che considera gli italiani non soltanto degli indisciplinati ma pure dei potenziali nemici pubblici, contro i quali sono pronti 70mila agenti con posti di blocco, varchi, potenziamenti che nemmeno la più massiccia campagna contro l'immigrazione clandestina o contro la penetrazione delle mafie nell'economia del Paese o contro l'aumento spaventoso della microcriminalità hanno mai avuto. Ma la Lamorgese deve far vedere che il Viminale è perfettamente sintonizzato con un governo Covid-oriented, un governo che può non avere un piano pandemico serio in grado di salvare centinaia e centinaia di vite umane, un governo che fa melina.

Ma se l'Oms oppone alla procura di Bergamo l'immunità diplomatica per gli estensori di un report veritiero poco gradito a Ranieri Guerra. Così ci ritroviamo le forze dell'ordine a fare da casellanti all'interno delle grandi stazioni mentre fuori si spaccia e gli immigrati fanno capannello ubriachi, oppure se al Pincio bande di ragazzotti annoiati si pestano a sangue. L'importante è tenere sotto controllo gli italiani che vorrebbero trascorrere le vacanze coi cari o tenere sotto controllo chi nell'ultima settimana prima del 25 farà shopping nei negozi veri e non nella vetrina virtuale di Amazon e compagnia. Tutto è senza logica nell'Italia del governo Conte dove la riforma del Mes e le altre palle natalizie ben s' attaccano all'albero.

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