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Dpcm Natale, la conferenza di Giuseppe Conte: "Spostamenti vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio. Coprifuoco alle 22"

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"Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi, riportando l'Rt sotto l'1. Attualmente lo 0,91 e negli ultimi giorni registriamo un calo dei ricorsi ai ricoveri e di accesso alle terapie intensive". Esordisce così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm di Natale

Conte compare nelle case degli italiani all'ora di cena, per spiegare le ragioni della scelta del Governo sul mantenimento del coprifuoco in tutte le regioni, le ulteriori restrizioni che costringeranno gli italiani a passare tra le mura domestiche e con i familiari strettissimi le feste di Natale, quelle che forse nel nostro paese cattolici e non sentono di più.  "Dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati tutti gli spostamenti da una regione all'altra, anche per raggiungere le seconde case. Nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio vietati anche gli spostamenti da un comune all'altro". Sulle tante dibattute piste da sci la decisione definitiva: "Gli impianti sciistici resteranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio". E poi chiarisce: "Dal 20 dicembre al 6 gennaio sono sospese anche le crociere".

Ma il presidente del Consiglio davanti alle telecamere assicura che tutto questo risponde, ancora una volta al tentativo, alla necessità di "evitare un lockdown generalizzato", riportare in poche settimane "tutte le regioni al colore giallo". Fare prevalere insomma le ragioni della tutela della salute dall'emergenza Covid-19 su ogni altra, dai rilievi mossi dalla Regioni alle proteste della categorie economiche. Ai rischi che il paese, per difendersi dalla pandemia, rischi una crisi economica ancora più grave.

Un premier rassicurante, sicuramente, sulle prossime feste - "sarà un Natale diverso ma non meno autentico" - sulla tenuta del Governo e su quanto l'esecutivo sta facendo sul tanto discusso Recovery plan e sul Mes. "Il governo non sta galleggiando, deve anche "misurarsi su riforme fondamentali e alcune di queste hanno respiro costituzionale", ha detto. Ed i partiti "hanno dichiarato che non sono interessati al rimpasto, e questo gli fa onore. Il rimpasto è una parola che rabbrividisco a pronunciare, fa parte di una liturgia politica che non mi appartiene. Se il tema è il confronto con le forze politiche non mi sottraggo ma io sono il capitano di una squadra che è stata sopraffatta dall'emergenza nei mesi scorsi e insieme abbiamo superato una grande prova. I miei ministri sono i migliori".

"Siamo un governo nato con un progetto politico preciso e deve esprimere la forza di riformare il giusto per consentire alle istituzioni di garantire funzionalità", ha aggiunto. "Dobbiamo essere coraggiosi. Ci confronteremo anche sulla legge elettorale e sono convinto che sapremo trovare la sintesi giusta per dare una spunta riformatrice. Non stiamo galleggiando".E a testimoniare che il suo esecutivo va avanti, lavorando sui dossier più impegnativi e sulle prossime scadenze europee, Conte ha assicurato che sul recovery fund "non siamo in ritardo ma, anzi, sta entrando nella fase decisiva", annunciando per lunedì (forse) un Consiglio straordinario "Aggiorneremo il parlamento sullo stato dell'arte, ci aggiorniamo già costantemente con la commissione Ue. Questo ci consentirà lunedì di approvare la struttura di governance, ci sono le differenze ma non sono quelle che pensate, non è il chi governa ma trovare la struttura più efficiente per l'ammodernamento del paese. Pensate che sia semplice? E anche sulla riforma del Mes non bisogna "drammatizzare i passaggi: le forze di maggioranza ci sono, ci sono state e ci saranno".

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