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L'Aria Che Tira, Vittorio Feltri contro le zone rosse di Conte: "Il virus è nottambulo? Scelte idiote"

Giada Oricchio
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Vittorio Feltri, direttore di “Libero”, ospite a “L’Aria che Tira”, il programma quotidiano di Myrta Merlino su La7, spiega perché "Conte è peggiore di Mussolini". Vittorio Feltri, in collegamento con Myrta Merlino, sposa la tesi del geriatra e membro del CTS, Roberto Bernabei, sostenitore della mortalità del Covid-19 solo per gli anziani affetti da altre patologie e della necessità dei Covid Hospital: “Sono convinto che sia una malattia normale, non ho mai visto un vecchio che non crepa, certo se c’è una malattia in corso è più facile morire, il Covid non è un flagello come viene descritto. In passato abbiamo speso poco nella sanità e ci troviamo in carenza di strutture” e aggiunge una battuta personale: “Da quando sono diventato vecchio, ho molta antipatia per i giovani”.

Sull’articolo di oggi, dal titolo “Giuseppe Conte è peggiore di Benito Mussolini”, il direttore spiega: “Sono convinto che il governo nella prima fase ha agito in modo perfetto, oggi trovo che sia ridicolo che la Campania chiede la zona rossa e non le sia concesso, mentre la Lombardia è tutta rossa nonostante zone come Bergamo dove non c’è pericolo. Questo danneggia i cittadini, per non parlare di altre stupidaggini: parrucchieri aperti e manicure no, che senso ha? Che senso ha chiudere i ristoranti alle sei di sera, che discorsi del cavolo sono?! Dopo il tramonto il virus va a spasso? Chiudere i ristoranti alle sei è una bischerata, il virus è nottambulo?! Il governo deve spiegare i motivi di certe scelte idiote”.

Emanuele Fiano del Pd, replica: “In Europa hanno fatto così, hanno chiuso i ristoranti la sera. Sono tutti stupidi? Serve a mitigare l’effetto del contagio. Chiudere tutto e procedere con indennizzi e ristori? Non possiamo perché la perdita per il commercio sarebbe di 130 miliardi. Sarebbe una scelta mortale”.

Sullo sciopero nazionale dei tassisti, Feltri ribadisce: “I provvedimenti devono essere compatibili con la vita della gente, altrimenti la scelta diventa: moriamo di Covid o di fame?”. Fiano garantisce che anche la categoria dei tassisti sarà ristorata e non esclude la possibilità di utilizzare il trasporto privato per integrare quello pubblico, dove le distanze si sicurezza sono un’utopia.

 

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