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Zingaretti chiude la notte nel Lazio. E ci impone di nuovo l'autocertificazione

Francesco Storace
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Da domani sera arriva il coprifuoco anche nel Lazio e torna l’autocertificazione per chi circola tra mezzanotte e le cinque del mattino. Sul tavolo di Nicola Zingaretti l’ordinanza su quello che dovrà accadere è arrivata in serata. 

Novità più sostanziali arrivano per scuola e università con la previsione di didattica a distanza per gli studenti più grandi di età nei licei come all’università, il che dovrebbe consentire di “liberare” il trasporto dall’eccessivo affollamento registrato in questi giorni. Poi, nuovi posti letto Covid nelle strutture sanitarie pubbliche e private, anche se si tratta sempre dello stesso numero strombazzato da mesi.

Al provvedimento la regione è arrivata probabilmente alla luce dei nuovi contagi registrati nella giornata di ieri, sia in campo nazionale che locale. L’obiettivo -  stando a quanto riferiscono nello staff dell’assessorato alla salute, “frenare i contagi limitando gli spostamenti”. “Con questo ritmo di crescita tra 30 giorni rischia di andare in crisi il sistema”. Anche se va aggiunto che il Lazio ha voluto strafare nel numero dei tamponi e pure per questo si raggiungono alti numeri di soggetti positivi ai vari test effettuati. Ed è proprio che si prende atto che “a seguito del regolare monitoraggio dei casi COVID-19 si rileva un costante aumento del numero di contagiati”. Basti pensare che sui 16 decessi registrati ieri nel Lazio ben 11 sono avvenuti a Roma. 

E anche se Zingaretti aveva detto di voler adottare solo ordinanze condivise con le altre regioni, alla fine si è convinto a firmare l’adozione di misure ad hoc per il territorio.

Immediata attuazione per quella sul “coprifuoco”.  In tutta la Regione (da domani sera, venerdì) da mezzanotte alle 5 del mattino saranno consentiti “esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze (a titolo esemplificativo, per i lavoratori, il tragitto domicilio, dimora e residenza verso il luogo di lavoro e viceversa), gli spostamenti motivati da situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute”. 

Per ciascuno di questi singoli casi torna lo strumento che ci ha fatto compagnia durante il lockdown, l’autocertificazione che ci servirà per giustificare che facciamo per strada a quell’ora (i lettori de Il Tempo trovano il pdf sul sito del nostro quotidiano).

Per quel che riguarda l’offerta sanitaria, la documentazione in calce all’ordinanza afferma che si passerà dagli attuali 1191 posti letto ordinari a 2913 a regime, comprese terapie intensive e semintensive, anche se non si capisce entro quando avverrà tutto questo. Oggi si terrà una seduta della commissione sanità della Piana e magari se ne saprà di più.

Più incisiva probabilmente la decisione riguardante l’istruzione. Si parla di superiori e università, per favorire la cosiddetta didattica a distanza. Per quel che concerne le superiori, l’ordinanza di Zingaretti, che esclude gli iscritti al primo anno, ne dispone l’obbligo per il 50 per cento degli studenti. Gli istituti universitari vedono salire la percentuale di didattica a distanza al 75 per cento, con esclusione “delle attività formative che necessitano della presenza fisica e l’utilizzo di strumentazioni”. In questo caso ci si riferisce alle attività nei laboratori scientifici, alle attività formative da esercitare necessariamente presso servizi clinici, alle attività di tirocinio non procrastinabili.

Questo dovrebbe frenare l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Resta il mistero sul “coprifuoco” notturno, visto il limitato numero di persone che compongono il cosiddetto popolo della notte. Ma evidentemente Zingaretti non voleva sfigurare di fronte agli altri governatori… L’ordinanza avrà comunque valore per un mese, passato il quale se ne valuteranno gli effetti ai fini di eventuali proroghe. L’auspicio è che l’opinione pubblica venga informata con trasparenza. 

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