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L'ordinanza è una follia. A Latina rivolta contro Zingaretti

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«La decisione di fissare a 20 il numero massimo di persone per feste e cerimonie religiose è pura follia». Così Alessandro Circiello, portavoce Federcuochi Italia e presidente della Fic Lazio commenta l’ordinanza del governatore Zingaretti, che ha introdotto a partire dalla mezzanotte un mini lockdown nella provincia di Latina dopo l’aumento del 155% di nuovi casi da coronavirus.

 

 

«Al di là - spiega - dell'assurda tempistica di un’ordinanza che, nel giro di poche ore, di fatto costringe ad annullare tutte le feste e le cerimonie in programma già dal giorno seguente, è pura follia estendere tale provvedimento indistintamente a tutte le strutture. I locali che ospitano feste, matrimoni, battesimi, ecc. sono sempre di grandi dimensioni e possono pertanto assicurare il giusto distanziamento sociale per un numero di persone sicuramente molto maggiore, come stabilito nel decreto del presidente Conte». «Pensare poi - avverte Circiello - di limitare a 4 le persone che possono sedere insieme al ristorante mi sembra illogico, poiché se viene osservata la giusta distanza tra tutti i commensali questo limite risulta superfluo. In queste ore migliaia di ristoratori, gestori di bar e albergatori della provincia di Latina saranno costretti a mandare al macero quintali di materie prime già acquistate per il fine settimana. Non solo resteranno senza incassi ma avranno comunque l’onere di pagare il personale. Quale scienziato ha tirato fuori dal suo magico cappello questa geniale disposizione?».

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