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Altro che super-poteri. Alla Capitale servono amministratori capaci

Michele Anzaldi *
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Roma ha bisogno di una nuova legge che dia più poteri al Comune? Che trasformi il Comune in Regione? No, non è la priorità, anche perché a pochi mesi dalle elezioni, quando siamo ormai già in campagna elettorale, è difficile che in Parlamento ci siano tempi e voti per fare qualcosa. E allora pensiamo a un obiettivo concreto che si può e si deve raggiungere subito: Roma ha bisogno innanzitutto di persone capaci e competenti che la amministrino, con una netta inversione di rotta rispetto all'inadeguata Giunta M5s.

 

 

Il dibattito aperto da Francesco Storace sul Tempo è interessante e utile, la mia opinione è che la prima necessità per la Capitale non siano nuovi poteri, come invece da anni sostiene anche la sindaca Raggi forse sperando così di far dimenticare ai romani la sua conclamata incapacità, ma una vera classe dirigente. Anche in passato Roma si è trovata di fronte a sfide difficili, ma le ha superate grazie alla qualità dei suoi amministratori, pensiamo al Giubileo del 2000 sulla cui riuscita tutti erano scettici e si è concluso invece con un successo organizzativo non più superato. E bisogna ricordare che negli anni '90 il Campidoglio veniva da scandali ben più gravi delle inchieste degli ultimi anni e da una situazione amministrativa davvero complicata. Basti pensare alla situazione dei trasporti, dove ancora servivano due biglietti diversi per metropolitane e autobus e la semplice unificazione richiese un lavoro di mesi. Non è vero che non si possono fare grandi opere a Roma, con Rutelli si sono fatte, si sono fatti sottopassaggi, tunnel, infrastrutture come l'Auditorium. Si è progettato, assegnato gli appalti ed eseguito i lavori. Pensiamo anche all'ospedale San Raffaele, aperto grazie alla collaborazione tra Rosy Bindi ministro della Sanità, Rutelli sindaco e poi lo stesso Storace presidente della Regione.

Roma ha bisogno di una squadra di persone competenti e appassionate, tutto il contrario della Giunta Raggi, composta da assessori con nessuna conoscenza della città e nessuna esperienza, a partire proprio dalla sindaca. Lo stesso vale per i Municipi, sui quali si è avuto in questi anni il record di giunte cadute prima della scadenza. Serve una squadra che conosca la città a 360 gradi, che unisca il buon governo alla vicinanza alle situazioni più difficili. Le Giunte Rutelli e Veltroni sono state le ultime a tenere insieme centro e periferie, pensiamo al ruolo fondamentale di un amministratore come il vicesindaco Tocci. Poi la città si è divisa in due, come dimostrano anche i risultati del Referendum sul taglio dei parlamentari (Centro a maggioranza per il No, Periferie per il Sì), e nessuno ha più saputo riunirla. Se non si coniugano esperienza amministrativa e conoscenza dei problemi di tutti i quartieri si andrà poco lontano, non si risolverà nessun problema. Per questo spero che il centrosinistra sappia mettere in campo un'offerta davvero competitiva che sappia parlare a tutta la città.

* Deputato Italia Viva


 

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