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Pillola abortiva senza ricovero, rivolta di Meloni e Pro Vita

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Fa discutere la decisione del ministro della Salute Roberto Speranza che elimina, nelle linee guida del ministero - l'obbligo di ricovero per le donne che assumono la pillola abortiva. «Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana. È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà del nostro Paese» ha spiegato Speranza.

Tante le reazioni critiche, tra le quali quella della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Le nuove linee guida sulla somministrazione della pillola RU486 senza ricovero ospedaliero obbligatorio, aggiornate dal Ministro della Salute Speranza, sono un balzo indietro per le donne e non un passo in avanti verso una maggiore 'libera autodeterminazione femminile' come vuol far credere la sinistra. Trasformare l’aborto farmacologico in una pratica casalinga 'fai da te' significa prima di tutto abbandonare a loro stesse le donne che ricorrono alla somministrazione della pillola, senza controllo medico, senza un sostegno psicologico e far vivere in solitudine un processo difficile e pericoloso» dichiara la Meloni. «Non calcolare il rischio potenziale che questa scelta comporta è da irresponsabili: si fa furore ideologico sul corpo delle donne, calpestando il principio della tutela della salute e contravvenendo anche a quanto contenuto nella legge 194/78, sulle condizioni di sicurezza richieste per l’interruzione volontaria della gravidanza» conclude la leader di Fratelli d'Italia.

Va all'attacco anche Pro Vita: "Non c’è Speranza per questo governo, infatti parliamo di un ministro che approfitta ora dell’estate e degli ombrelloni aperti, per far tornare le donne a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale per abortire" dichiara Pro Vita e Famiglia. "Con un colpo di mano si legalizza di fatto l’aborto a domicilio, fregandosene della salute delle donne. La RU846 infatti veniva data in regime di day hospital non a caso, ma perché un farmaco molto pericoloso che ha causato anche delle morti nel mondo - spiega l’associazione - L’aborto che avviene 'comodamente' a casa, magari in solitudine, senza assistenza medica per far fronte agli effetti sarebbe segno di progresso e civiltà signor Speranza? La sostanza è che si tratta solo di un impiccio in meno a carico del SSN e che siamo al ritorno a un aborto di tipo ’clandestino', che tanto femministe e sinistre avevano combattuto chiedendo l’ospedalizzazione e il sostegno medico per le donne. Basta questo per capire che qui del bene delle donne non importa a nessuno, è solo una battaglia ideologica e avaloriale sotto ogni punto di vista. Dal canto nostro resteremo sempre dalla parte delle donne, soprattutto quelle ancora nel grembo materno".

 

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