
Il sindaco di Tarquinia si sospende dalla Lega dopo il sì ai termovalorizzatori: "Sto con la città"

Alessandro Giulivi, esponente della Lega e sindaco di Tarquinia, non ha dubbi: tra il partito e la città si schiera con il suo territorio. E l’emendamento in consiglio regionale sui termovalorizzatori nel Lazio presentato dal gruppo leghista alla Pisana, lo ha fatto infuriare e ha annunciato l’autosospensione dal partito. "La scelta di una eventuale autosospensione dal partito - spiega Giulivi - è legata ad un chiarimento, che spero avvenga quanto prima, con i vertici regionali. Noi siamo un gruppo monolitico nel Comune di Tarquinia e stiamo portando avanti una battaglia che ci ha visto in prima linea. Lo stesso Salvini, intervenuto durante le proteste di questo inverno a Civitavecchia, su domanda precisa ha ribadito il NO secco alla realizzazione di un termovalorizzatore sul nostro territorio”.
Per il sindaco il suo territorio non può permettersi un termovalorizzatore: "Non basta una centrale che per anni è stata alimentata ad olio combustibile e successivamente a carbone per mettere la parola fine all’inquinamento ambientale. C’è un porto, le navi già inquinano in modo pesante. L’Enel vuole riconvertire a gas ma non sappiamo ancora quanto inquinerà. La moria di pesci e la presenza di metalli pesanti dovrebbero far riflettere tutti prima di immaginare un futuro a ‘rifiuti zero’”.
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