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Laura Castelli, la verità ti fa male

 Laura Castelli

Francesco Storace
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«Questo lo dice lei». Ci è abituata Laura Castelli a negare l’evidenza. E in televisione la viceministra dell’economia è abituata ad azzuffarsi. Anzitutto con se stessa. Una volta se la prende con un economista come l’ex ministro Padoan, poi è capace di infilzare i ristoratori che «devono cambiare mestiere». Ma se puoi smentire un giornale, è difficile farlo di fronte alla forza delle immagini televisive. Parlano e dicono tutto. Eppure, i Cinque stelle ieri si sono scatenati contro Il Tempo. La colpa di Franco Bechis, nostro direttore, è stata quella di aver raccontato quel che ha ascoltato a Tg2 post assieme a tantissimi italiani.

 

 

 

La loro voglia di censura va fermata immediatamente. In autunno, quando i ristoranti abbasseranno le saracinesche se non si porrà un freno alle follie di governo – tra protocolli costosissimi e vampiri fiscali – sarà difficile ripetere al commerciante: «Questo lo dice lei». «Non è vero che il suo ristorante è chiuso». Ed è davvero insopportabile la pretesa di bollare come fakenews la verità. Sono inaccettabili i toni di stravaganti esponenti di governo contro sua maestà la notizia. Il Tempo è un giornale che non deve chiedere il permesso di scrivere né a viceministri né a sottosegretari. Né al Movimento Cinque stelle come a nessun altro. Stiano attenti loro alle parole che pronunciano in televisione e ovunque. Farebbero figura migliore a scusarsi con i ristoratori italiani anziché prendersela con noi. Non pietiremo l’intervento dell’Ordine dei giornalisti per «proteggerci» dagli abusi e dalle minacce di governo. Ci basta l’affetto dei nostri lettori. Che è più sincero. Ma lascia davvero basiti il comportamento di chi riveste un’importante carica di governo e ritiene che alle sue parole non si debba dare il peso e la rilevanza che hanno. Quello accadrà quando torneranno ad essere i signor nessuno che furono nella vita precedente. Diventare «onorevole» non significa fuggire alla verità dei fatti. Sennò spiegateci che differenza c’è con quelli che criticavate tanto...

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