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Foibe, le ombre dietro all'omaggio di Mattarella e Pahor. Il siluro di Gasparri

il sospetto

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L'immagine di Mattarella e Pahor mano nella mano davanti alla foiba di Basovizza rappresenta un gesto dalla grande forza simbolica ma nell'omaggio alle vittime di Tito c'è qualcosa che stona. A sottolinearlo è il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Lascia perplessi che l’omaggio agli italiani innocenti sterminati per odio etnico, venga accompagnato dalla visita ad un monumento eretto a quattro sloveni condannati nel 1930 a seguito di gravissimi atti criminali. Non sono eventi assimilabili. Per quanto attiene la consegna alla comunità slovena dell’ex albergo Balkan non si può che rimanere sorpresi per tale atto, privo di reali motivazioni". Insomma, l'omaggio ai quattro del Tigr  sembra una contropartita alla Slovenia. 

 

Gasparri ammette: “La presenza per la prima volta del Presidente della Repubblica Mattarella alla Foiba di Basovizza è un importante e ulteriore atto di omaggio alle vittime della pulizia etnica attuata dai comunisti guidati da Tito. Ancor più rilevante la presenza del presidente della Slovenia Pahor. Per la prima volta un rappresentante di uno degli stati nati dalla fine della ex Jugoslavia si reca sul luogo di uno dei più tragici eccidi di italiani".

 

Ma resta l'amaro in bocca per come è stata gestita la vicenda. "A questo punto ci si attende dalle istituzioni italiane, governo e non solo, atti concreti per il  mondo dell’esodo Giuliano-dalmata - continua Gasparri -  immediata restituzione di 179 beni lasciati in libera disponibilità degli esuli italiani, già proprietari, come previsto da accordi del 1983; lapidi multilingue in territorio sloveno nei luoghi del martirio di italiani; indennizzi agli italiani esiliati e creazione, con adeguati mezzi, di una Fondazione degli esuli italiani, dando seguito a decisioni contenute in trattati. Queste ed altre iniziative vanno prese ora e subito. E a tal fine presenteremo una mozione parlamentare. Non alimentiamo toni polemici, ma aspettiamo rapidi atti di riequilibrio in Slovenia e in Italia”. 

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