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De Benedetti: Repubblica dorma tranquilla con il Domani non le farò concorrenza

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Un messaggio di non belligeranza a Repubblica e agli Elkann. Carlo De Benedetti spiega infatti che il nuovo giornale che sta lanciando Il Domani non nasce “con alcun intento rivendicativo nei confronti di esperienze passate”. Lo ha fatto mettere a verbale nell'ultimo consiglio di amministrazione della Editoriale Il Domani. Ma un pizzico più velenoso è stato sulla linea editoriale del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e ora diretto da Maurizio Molinari, sostenendo che Il Domani nasce dalla “volontà di potere dare voce a quei valori di libertà, democrazia e indipendenza che l'iniziativa editoriale dovrà rispettare e che pare sembrano essere dimenticati dalla stampa italiana, stante l'inclinazione politica che ormai la caratterizza”.

Il Domani un po' come accadde al Fatto quotidiano da cui proviene il nuovo direttore Stefano Feltri, nasce dal web e in edicola arriverà solo per una questione di onore, senza troppe ambizioni. De Benedetti in quel verbale ha infatti fatto notare agli azionisti “come il Domani, a differenza delle attuali più note testate giornalistiche, nasca innanzitutto digitale e secondariamente su carta stampata come desiderio di nobiltà”.

L'ingegnere ha spiegato che proprio per questo ha arruolato una redazione giovane, e poi è inciampato in quello che voleva essere un complimento ma è sembrato l'opposto nei confronti di Feltri (che era presente) e della nuova redazione: “giovani, che non ritengo essere sinonimo di saggezza, ma che sono in grado di raccogliere entusiasmo...”

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