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Migranti della Ocean Viking in mare da un mese. Dov'è finita l'indignazione della sinistra?

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I 180 migranti della Ocean Viking sono in mare da un mese. L'autorizzazione allo sbarco è arrivata da poche ore. Ma dov'è finita l'indignazione della sinistra? Di quella stessa sinistra che oggi è al governo e che fino a ieri scendeva in piazza contro le politiche sull'immigrazione di Salvini? Nel frattempo sulla nave 25 sono minori, 17 senza genitori e 6 hanno tentato il suicidio. E la sinistra che fa a parte qualche dichiarazione di circostanza? L’inutile ritardo di questo sbarco ha messo a rischio la vita dei migranti, scrive SOS Mediterranee sui social. Intanto, dopo i tamponi, lo sbarco a Porto Empedocle è in programma domani. Troppo tardi per dimostrare di governare con coerenza. 

 

 

 

 

Sono stremati i 180 migranti sulla nave Ocean Viking della Ong Sos Méditerranée da giorni in mare nel Mediterraneo. Ci sono stati momenti di tensione a bordo dopo che due di loro si sono buttati in acqua, disperati, nel tentativo di raggiungere l'Europa a nuoto e sono stati ripescati. "Non possiamo accettarlo, la gente non può buttarsi, saltare, non si può - ha detto Nicholas Romaniuk, responsabile delle operazioni di salvataggio - crea problemi, non risolve nulla". I migranti sono stati "lasciati in un limbo tra Italia e Malta senza alcuna indicazione", ha denunciato Frédéric Penard, direttore operativo di Sos Méditerranée, ricordando che i naufraghi sono stati salvati in quattro diverse operazioni nelle regioni di ricerca e soccorso maltese e italiana. Alcuni dei sopravvissuti hanno trascorso da due a cinque giorni in mare prima di essere raggiunti dalla Ocean Viking. Molti sono in condizioni precarie, dopo più di 8 giorni in mare. "Una situazione inaccettabile - denuncia Penard - davanti a cui l'Europa dimostra mancanza di solidarietà e di condivisione degli oneri tra gli Stati membri. Mentre a rimetterci sono persone che hanno rischiato la vita per sfuggire alla violenza e agli abusi nella Libia devastata dalla guerra".

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