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Bagarre in Senato, il governo si salva con la Var

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Il governo trema al Senato dove è in corso l'esame del decreto legge sulla data delle elezioni suppletive, regionali comunali e l'election day con il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. L'esecutivo ha posto la fiducia, ma prima per alzata di mano è stata accolta la proposta del senatore della Lega Roberto Calderoli di non passare ai voti degli articoli. Successivamente la proposta è stata respinta per 105 voti a 102 con la controprova mediante il procedimento elettronico. "Nelle tribune di primo livello le persone che adesso ci sono prima non c'erano -ha lamentato Calderoli- e se applaudite perché vincete di 3 voti dovreste nascondervi non nelle tribune".

 


Scoppia la bagarre. La vicecapogruppo di Forza Itallia, Licia Ronzulli, ha chiesto di verificare con le telecamere a circuito chiuso se chi ha votato nella controprova era presente nelle postazioni nelle tribune dell'Aula del Senato anche quando si è votato per alzata di mano.

La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha sospeso la seduta per le verifiche. "Nessuna irregolarità al Senato nella controprova sul voto che ha bocciato la proposta del senatore della Lega Roberto Calderoli, di non passare all’esame degli articoli del decreto legge sulle elezioni, inizialmente approvata per alzata di mano", ha poi chiarito la Casellati leggendo in Aula la relazione che, in base all’esame dei filmati a circuito chiuso e alle testimonianze degli assistenti parlamentari, ha decretato che nessun senatore è entrato nell’emiciclo e nelle postazioni delle tribune dopo la chiusura delle porte. Confermato quindi il no alla proposta Calderoli, 104 sfavorevoli contro 102 favorevoli. La differenza rispetto ai 105 che erano risultati inizialmente è dovuta al fatto che "la senatrice Drago ha dichiarato di aver votato per errore con il tablet, pur essendo rimasta fuori dalla porta della tribuna".

 

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