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Nella Lega la nuova clamorosa fronda contro Salvini. Stavolta è sul Mes

I governatori del Nord vorrebbero utilizzarli. E il segretario si scopre più fragile

Carlantonio Solimene
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Non c'è pace nella Lega in un momento in cui i riflettori nazionali sono puntati sull'azione del governo e Matteo Salvini paga lo scotto di sondaggi in ripiego. E così vengono fuori le tensioni che sempre più spesso dividono i presidenti di Regione del Nord dal segretario. Stavolta l'oggetto del contendere è il famigerato Mes. Matteo Salvini ha da tempo posizionato il Carroccio su una posizione euroscettica e così ha orchestrato una campagna comunicativa per denunciare il "tradimento della sovranità nazionale" che il governo commetterebbe se accettasse i fondi europei del Salva Stati. Sul versante opposto, però, ci sono Luca Zaia e Attilio Fontana che hanno visto le proprie regioni, Veneto e Lombardia, messe a dura prova dall'emergenza sanitaria del Mes. E così riterrebbero utile accedere a quei soldi che potrebbero essere spesi per dare respiro alla sanità. Un dualismo, quello in casa Lega, che si consuma anche su altri versanti. E' noto, infatti, che Luca Zaia avrebbe voluto celebrare le elezioni regionali nel suo Veneto a luglio, temendo un rinfocolarsi dei contagi in autunno. Ma Salvini in Parlamento avrebbe schierato i suoi per il rinvio, forse perché infastidito da un probabile plebiscito per un rivale interno. Un ennesimo segnale del clima tutt'altro che di concordia in via Bellerio.

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