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Di fronte al baratro e lui pensa alle poltrone. Così Giorgia Meloni umilia Conte

Carlo Antini
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"L'Italia è di fronte al baratro è il governo pensa a spartirsi le poltrone delle aziende partecipate". Ci va giù pesante Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, nel corso del dibattito in corso alla Camera dei deputati in vista del consiglio europeo in programma giovedì. La leader di FdI attacca il premier su come sta gestendo la trattativa con l'Europa per l'emergenza coronavirus.  Per approfondire leggi anche: Furia Meloni su Conte «Il consiglio europeo è un momento di portata storica, lei si accinge a fare una trattativa che può cambiare il destino dell'Europa e noi non abbiamo nessuna contezza». Così Giorgia Meloni, parlando alla Camera. «A forza di frequentare Xi Jinping, crede di avere gli stessi poteri». E ancora: «Noi chiediamo i Bot patriottici proposti da Tremonti, e lei deve pretendere dalla Bce che quelli non piazzati vengano acquistati da loro». Così Giorgia Meloni rivolta al premier Giuseppe Conte, intervenendo in Aula. «L'Europa esiste grazie a noi, noi versiamo 100 miliardi ogni 7 anni, intere nazioni si sono arricchite grazie a noi». «Dica in Europa- conclude ancora rivolta al premier - che non ne possiamo più della storiella della formiche e delle cicale, dica che loro sono di sicuro sanguisughe». «Oggi non votiamo per evitare che possano emergere le contraddizioni di questa maggioranza. Lei in tv parla di trasparenza, ma in realtà lavora con il favore delle tenebre. Se avessimo votato oggi avremmo detto no al Mes. Non votiamo perché questo parlamento le avrebbe dato un mandato chiaro per il no al Mes, e questo l'avrebbe resa più forte in Ue, ma più debole in patria, perché la sua maggioranza si sarebbe frantumata» ha concluso la Meloni.

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