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Otto proposte per aiutare il Terzo settore

"Dare al volontariato i mezzi per affrontare il coronavirus"

Marco Gorra
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“Oggi ho inviato alla ministra del welfare, Nunzia Catalfo, una lettera per chiederle di includere nel prossimo “decreto di aprile” otto proposte concrete per utilizzare al meglio il Terzo Settore nel fronteggiare l'emergenza del Coronavirus. Sono misure pensate per consentire alle associazioni di volontariato e non profit di continuare a operare come promotori di welfare durante e dopo l'emergenza, come parte attiva e protagonista a fianco dello Stato”. Claudio Barbaro, presidente di Asi Ente di Promozione Sportiva e Rete associativa nazionale del Terzo Settore nonché Senatore della Lega, scende in campo per il volontariato. “Le proposte coprono diverse esigenze dell'attuale fase emergenziale: garantire la sicurezza personale ai volontari che operano in ambito socio sanitario dotandoli di DPI al pari degli operatori sanitari; potenziare la capacità di aiuto del Terzo Settore nella distribuzione di generi alimentari e farmaci a famiglie e soggetti fragili; evitare la chiusura delle associazioni estendendo gli ammortizzatori sociali già previsti per marzo, agevolando l'accesso al credito e alla liquidità e accelerando l'erogazione delle risorse del 5x1000; erogando subito i fondi già stanziati per il 2018 e 2019 per i progetti di rilevanza nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale (APS)”. “Ma il Terzo Settore può fare molto anche per la ripartenza economica e sociale del Paese, come serbatoio di energie del privato sociale, dell'associazionismo e del volontariato. Ecco perché abbiamo voluto anche segnalare al Ministero la necessità di accelerare al massimo e semplificare l'emanazione del bando2020 per i progetti nazionali e regionali del Terzo Settore finalizzandoli alle urgenze sociali create dall'epidemia e di accogliere l'idea della “Fondazione Con il Sud” di istituire un Fondo per il Terzo Settore che, anche con l'utilizzo dei fondi strutturali europei, finanzi programmi pluriennali per lo sviluppo del welfare sussidiario”. “Abbiamo avvertito la necessità di avanzare queste proposte perché ci rendiamo conto che il Governo, al di là della retorica sulla gratitudine verso il volontariato, non ha, sino ad oggi, dimostrato di comprendere l'importanza di affiancare agli interventi dello Stato e degli Enti Locali tutte le energie e le potenzialità che vengono dalla società civile organizzata, applicando seriamente quel principio di sussidiarietà che viene sempre invocato e poi tradito nei momenti di fare le scelte politiche concrete”.

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