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Mentana a Conte: non puoi fare il capo alla Chavez (ma ne ha anche per Salvini)

Davide Di Santo
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Enrico Mentana replica al comunicato con cui il premier Giuseppe Conte rivendica il diritto di attaccare l'opposizione a reti unificate durante una comunicazione istituzionale. "Dirigo telegiornali da 28 anni e non ho mai censurato nessuno", esordisce il direttore del Tg di La7 . E il premier non parli di fake news, "visto che la vicenda del Mes è piuttosto controversa". "Quando Palazzo Chigi chiede di parlare nessuno chiede il testo prima", dice Mentana riferendosi alla sua critica sulla conferenza stampa di Conte del 10 aprile. La bordata è servita: "Chavez in Venezuela può intervenire in tv quando e come vuole, ma in democrazia non è possibile".  Ma il direttore del Tg di La7 non è tenero neanche con quelli che sono stati l'oggetto delle invettive del premier. "Il modo in cui Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono intervenuti sul Mes è stato sguaiato e censurabile", dice Mentana.  Pur avendo ricordato come nel suo tg abbia spesso censurato le uscite di Matteo Salvini quando era al governo e perfino all'opposizione come nel caso della citofonata in Emilia Romagna, il premier può chiedere attenzione di tutte le tv quando fornisce notizie importanti come il lockdown per altre tre settimane, ma non spazio per togliersi i sassolini nei confronti dei suoi avversari politici. Chiedere la diretta tv per risolvere contenziosi privati è tipico di paesi con a guida un Chavez, non una democrazia. "Se voleva farlo Conte poteva scrivere un post e lo avremmo ripreso nei tg". Mentana poi non accetta accuse di censura: "Guidavo il più importante tg Mediaset quando Silvio Berlusconi inviò la famosa cassetta della sua discesa in campo. Era di 9 minuti, ma ne mandai in onda solo 4 perché un tg ha le sue regole".

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