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Il Coronavirus non ferma le epurazioni: i Cinque stelle cacciano il ribelle Trano

Arriva la scure sul deputato che si era fatto eleggere presidente di Commissione contro le indicazioni del partito

Marco Gorra
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L'emergenza coronavirus non ferma le espulsioni a cinque stelle. Stavolta la scure dei probiviri cala sul deputato Raffaele Trano, reo di essersi fatto eleggere presidente della commissione Finanze di Montecitorio contro le indicazioni del partito. Il fatto risale allo scorso 4 marzo, quando  Trano aveva battuto per 20 voti a 19 il collega pentastellato Nicola Grimaldi, indicato dal partito come candidato 'ufficiale'. Dall'insubordinazione di Trano era nato uno scontro interno al Movimento, che aveva portato il capogruppo Davide Crippa a chiedere un passo indietro del parlamentare ribelle, definendo "inaccettabile" l'esito della votazione. Detto, fatto: ieri il capo politico Vito Crimi ha decretato l'espulsione "senza bisogno di ratifica da parte degli iscritti". Il reprobo - comprensibilmente - non l'ha presa bene: "Stiamo vivendo i giorni più difficili dalla nascita della Repubblica", attacca, e anziché pensare a come gestire l'emergenza coronavirus, tutelando la salute pubblica e sostenendo l'economia fiaccata dal Covid-19, apprendo con stupore che il direttivo Movimento 5 Stelle si preoccupa delle poltrone, procedendo con la mia espulsione dal gruppo senza darmi neppure la possibilità di un confronto". Passo indietro? Nemmeno per sogno: "Continuerò a lavorare". E non è nemmeno detta l'ultima parola: "Con i miei legali sto valutando il ricorso contro l'espulsione".

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