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Dalle stelle alle stalle, le elezioni Regionali in Liguria mandano in tilt i grillini

Il MoVimento Cinque Stelle si spacca: in Liguria lite tra vertici ed eletti per le elezioni regionali

Silvia Sfregola
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Il momento è delicato e il dossier Liguria riporta alla luce tutte le spaccature interne al Movimento 5 Stelle. Ma la soluzione è lontana, bloccata in un limbo tra chi desidera percorrere di nuovo la strada del «patto civico», magari discutendone con gli alleati di governo del Partito democratico, e chi invece non si schioda dalle posizioni di partenza: da soli o con liste territoriali controllate al microscopio per evitare di trovarci tracce di partiti. Il capo politico reggente, Vito Crimi, ha ascoltato tutti gli eletti, parlamentari e consiglieri (comunali e regionali), liguri ma una soluzione non è stata trovata, nonostante le quasi due ore di discussione. Anzi, da quello che emerge nel post riunione, gli animi si sono anche un po' riscaldati, al punto che la discussione è stata interrotta e aggiornata all'assemblea di domenica prossima, a Genova, con gli attivisti.  La speranza di un pezzo di base è riaprire le votazioni sulla piattaforma Rousseau per la scelta del candidato. O, ancora meglio, per scegliere se trovare un percorso comune con eventuali alleati e, solo successivamente, una personalità comune su cui puntare. Una visione che si scontra con quella dei vertici, che non intendono tornare indietro dalla decisione di affidarsi ad Alice Salvatore, già votata dagli iscritti online.  Ma alla riunione di Montecitorio con Crimi c'è stato chi ha provato a «battere il pugno» sul tavolo. Come il senatore Mattia Crucioli, già salito agli onori delle cronache come co-firmatario del documento che chiedeva di superare la figura del capo politico e un passo indietro di Rousseau nella vita del Cinquestelle. «Si è deciso di non decidere», si sfoga su Facebook il portavoce, che rivela di una proposta scritta «presentata al capo politico da 6 parlamentari liguri su 8 e da 2 consiglieri regionali su 4» per chiedere un voto agli iscritti su un «progetto civico» per proporre ad altre forze politiche l'adesione ad un programma elaborato dal M5S Liguria.  La risposta è arrivata con una nota degli eletti della regione, che sposta il pallino di qualche giorno, all'assemblea aperta a portavoce e attivisti di domenica. «Lì ci confronteremo tutti insieme», ma - questo è il messaggio condiviso anche dai vertici - «senza fughe in avanti o individualismi». Mentre Alice Salvatore difende le sue posizioni e non arretra, ricordando che era «chiara a tutti la mia posizione di autonomia e libertà», comunque votata dalla base. La crisi non è finita.

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