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Conte l'ha giurata alle partite Iva

Filippo Caleri
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Nulla di personale. Ma il premier Conte ce l'ha con chi produce una buona parte del Prodotto interno lordo. E cioè con quei milioni di piccoli imprenditori, artigiani e commercianti che dall'ultima legge di Bilancio hanno preso solo schiaffi. E perderanno anche soldi. Tanti. Solo quest'anno 155 milioni di euro. Che derivano dal sacrificio chiesto agli autonomi per iniziare a rinunciare alla Flat tax, la tassa piatta sui redditi prodotti dai piccoli professionisti e artigiani, targata Lega di Matteo Salvini e che il governo ha iniziato a picconare gradualmente. Insomma meno sconti e più tasse da pagare. Per approfondire leggi anche: SULL'IVA IL GOVERNO HA BLUFFATO A dare le cifre del salasso è la relazione tecnica che accompagna la legge di Bilancio per il 2020. Che annuncia un'autentica mazzata per chi lavora in proprio. Tra i mezzi di finanziamento del disegno di legge di Bilancio triennale, e dunque dal 2020 al 2022 l'esecutivo ha messo nero su bianco che dall'abrogazione della Flat tax per le persone fisiche conta di reperire circa «155 milioni per il 2020, 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022». Un incasso che deriverà dalla soppressione graduale della misura già iniziato con il diniego a introdurre la seconda aliquota di tassazione agevolata e cioè il 20% sullo scaglione di reddito compreso tra 65 mila e 100 mila euro. Un'eliminazione che passerà anche, nel 2021, dal divieto di applicarla per chi percepisce 30mila euro di pensione o di redditi da lavoro dipendente, per chi dichiara 20mila euro di compensi a collaboratori o per spese per acquisto di beni strumentali. Un taglio... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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