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Le sardine finiscono in scatola

Siamo alla farsa: prima invitano CasaPound a manifestare, poi si pentono e non li vogliono più

Paolo Zappitelli
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Povere Sardine. Mancano ancora tre giorni alla manifestazione che hanno organizzato a piazza San Giovanni e sono già finite nella rete delle polemiche. Dimostrando anche di avere idee un po' confuse. Ieri, infatti hanno dovuto rinnegare quello che il leader del movimento romano, Stephen Ogongo, aveva detto in una intervista al Fatto Quotidiano, spiegando che quella piazza era aperta a tutti. Senza distinzioni. Quindi anche al movimento di destra CasaPound. Il quale, infatti, ha subito detto che avrebbe partecipato. Provocando un grande imbarazzo tra i quattro ragazzi fondatori delle Sardine e un diluvio di commenti negativi sul profilo Facebook del gruppo romano. E relativo seguito di disdette alla manifestazione.  Per approfondire leggi anche: CASAPOUND IN PIAZZA CON LE SARDINE  Ma che cosa ha detto Stephen Ogongo? «Per me, almeno per ora, chiunque vuol scendere in piazza è il benvenuto» ha spiegato nell'intervista. Aggiungendo: «Che sia di sinistra, di Forza Italia o di CasaPound. Ai paletti penseremo dopo». Detto e fatto. «L'apertura del leader delle Sardine di Roma stupisce ma va nella direzione del dialogo e noi da sempre ci confrontiamo con tutti - ha risposto Simone Di Stefano, uno dei leader di CasaPound - Al momento le Sardine sinceramente mi sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra ma noi siamo pronti ad andare in piazza, senza bandiere, come abbiamo fatto per la manifestazione con Salvini-Berlusconi-Meloni, e porteremo le nostre idee. Ma sia chiaro "Bella Ciao" non la cantiamo». «In piazza San Giovanni - ha concluso - noi possiamo portare le nostre idee su ius soli ma anche su casa e lavoro che dovrebbero essere temi cari alla sinistra. Magari qualcuna delle nostre idee può interessare alle Sardine...». Ma le Sardine... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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