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Legge elettorale, Salvini e Renzi d'accordo: torna il rischio voto anticipato?

Anche Salvini e Renzi pronti a modificare la legge elettorale per tornare al sistema proporzionale

Silvia Sfregola
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Uniti da uno strano destino, pur essendo avversari politici, i «due Matteo», Salvini e Renzi, ultimamente si ritrovano spesso sulla stessa sponda operativa. L'ultimo passaggio su cui convergono è la legge elettorale: entrambi hanno dato, pubblicamente, il loro disco verde a un accordo sul proporzionale puro. Le differenze, però, sono nelle finalità. Il segretario della Lega dice sì con la speranza che la maggioranza imploda e si torni alle urne entro la prossima primavera. Il leader di Italia viva, invece, per dotare il Paese di una normativa sulle elezioni che rispetti il quadro attuale delle forze politiche. Pur sottolineando di continuare a preferire il sistema maggioritario. Ciò che più preoccupa il villaggio politico è il ragionamento che l'ex premier infila dopo il sostanziale sì all'accordo di maggioranza. Renzi, infatti, ammette candidamente che questo governo non ha vita assicurata fino al 2023. «Siamo arrivati al punto che volevano aumentare le tasse per fare un dispetto a me. Pazzesco. E poi se si tratta di stare insieme per litigare da mane a sera, allora meglio il voto». Il senatore di Iv, però, dice di non volere un ritorno alle urne anticipato, purché l'esecutivo abbia chiaro in testa «che se vuole andare avanti ha bisogno di una svolta vera, sennò non si va veramente da nessuna parte». Musica per le orecchie del suo competitor, praticamente pronto da quest'estate al confronto elettorale.

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