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Italia Viva in calo. Renzi ossessionato dal complotto

Matteo Renzi

Il leader di Italia Viva in calo nei sondaggi attacca tutti: "Volevano aumentare le tasse per farmi dispetto"

Manuel Fondato
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Matteo Renzi nelle ultime settimane ha la necessità di uscire dall'angolo. Non è un pugile suonato, non ancora almeno, ma teme o, meglio è consapevole, di aver perso quel tocco magico, che, da enfant prodige della politica, lo portò sulla sedia di Presidente del Consiglio all'età più verde della storia italiana. Per pochi mesi strappò il record a Benito Mussolini, colui che sosteneva «molti nemici molto onore”» Non sappiamo se l'ex premier condivida ma di sicuro ha avuto la capacità come pochi di inimicarsi mezzo mondo. Oltre a controbattere rabbiosamente a inchieste, editoriali e maldicenze, ieri ha scelto di sfogarsi con la fidata Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. Un passaggio in particolare palesa l'incipiente tendenza di Renzi a vedere nemici e complotti ovunque. «Non è affatto detto che il governo regga. Siamo arrivati al punto che volevano aumentare le tasse per fare un dispetto a me. Pazzesco. E poi se si tratta di stare insieme per litigare da mane a sera, allora meglio il voto. Io non lo voglio, però quello che dovevo fare l'ho fatto. Ho bloccato l'aumento dell'Iva e i microbalzelli, perciò se ci costringono siamo pronti. Il governo deve aver chiaro che se vuole andare avanti ha bisogno di una svolta vera sennò non si va veramente da nessuna parte». Un avvertimento agli alleati/avversari, certo, ma soprattutto una sorta di paranoia che trasuda anche un pizzico di egocentrismo, tipico di chi ritiene, nel bene o nel male, di dover occupare costantemente il centro del palcoscenico, per vocazione ma anche per necessità. I sondaggi infatti non decollano e costringono l'ex sindaco di Firenze ad aggrapparsi alla ribalta. Italia Viva non schioda dalla forbice compresa tra il 4,5 e il 5%, con la spada di Damocle del taglio dei parlamentari che rischia di ridurre al minimo le future truppe parlamentari renziane. Per questo motivo ogni alchimia o cavillo che possa portare una legge elettorale non sfavorevole al neonato contenitore viene valutata in cervellotici ragionamenti politici. Sempre secondo il pezzo del Corsera, pare che Renzi abbia rinnegato il Rosatellum: «Lo vuole un pezzo del Pd — ha spiegato ai suoi — perché così spera di fare alleanze. Ma si sbagliano. Io non mi voglio alleare con il Partito democratico e alle Sardine, che ora sottraggono voti al Pd, converrebbe andare da soli». Di conseguenza Matteo si è ripetutamente detto disponibile a un accordo per la sua revisione, purché non passi il sistema spagnolo, che danneggerebbe Italia viva. «Quello lo vuole solo Orlando per spaventare me, ma in realtà sono contrari Forza Italia, Fratelli d'Italia, 5 Stelle, LeU». Questa l'opinione dell'ex premier che ha fotografato così la situazione attuale: «Franceschini vuole il proporzionale, cioè un sistema in cui si tolgono i collegi del Rosatellum, mentre si manterrebbe la stessa soglia di sbarramento del 3%. O al massimo la si porterebbe al 4%. E io lo capisco. Ritiene che così ogni partito possa andare per conto proprio. Noi preferivamo il vero maggioritario, ma senza il monocameralismo non ha senso ora. La vicenda giudiziaria ha bloccato la nostra espansione, ma io ritengo di avere uno zoccolo duro del 5%. Perciò a noi va bene». Insomma giorni non facili per Renzi e i suoi, tra attacchi da rintuzzare, liti in tv sulla sua casa, nemici che spuntano o vengono scorti ovunque, sondaggi che non decollano e un futuro incerto da scrivere, con la sensazione di essere sempre più soli contro tutti.

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