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Casellati: la politica crei un argine contro i deep fake

La presidente di Palazzo Madama: "La manipolazione delle indagini un'arma pericolosa per creare notizie false. Servono contromisure legislative"

Daniele Di Mario
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Presso la Sala Koch del Senato si è tenuto il secondo incontro sul tema dei deep fake dal titolo "La minaccia del deep fake: come affrontarla in Italia?". L'evento è stato organizzato nell'ambito di Videocittà, il festival della visione ideato da Francesco Rutelli, Presidente Anica. Di deep fake, che rappresentano l'ultima frontiera della manipolazione delle immagini e delle identità nello spazio digitale, hanno parlato dopo l'introduzione del Presidente Elisabetta Alberti Casellati: Francesco Rutelli, il giornalista Alessio Jacona, Manuela Cacciamani (imprenditrice multimedia & tecnologia), Nunzia Ciardi (dirigente superiore della Polizia di Stato, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni), Francesco Giorgino (giornalista Rai e docente Luiss), Francesco Posteraro (commissario Agcom), Michela Montevecchi (senatore, vicepresidente 7ª Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali) e Francesco Verducci (senatore, anche lui vicepresidente della 7a Commissione). I lavori sono stati aperti dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati, secondo cui il deep fake è in grado di "trasformarsi in un'arma pericolosa ed efficace per creare notizie false" e per interferire nella vita politica dei Paesi. La politica deve creare un "argine", ha aggiunto, con "contromisure legislative" e "interventi paralleli sul fronte dell'informazione e della formazione" per creare una "nuova cultura digitale. Plauso alle parole di Casellati da parte di Francesco Rutelli, che accanto all'intervento legislativo ha auspicato la necessita' di innalzare la consapevolezza dei cittadini. "Il deep fake è una minaccia insidiosa, si presta ad un inquinamento molto potente della realta'", ha sottolineato Nunzia Ciardi, a capo della Polizia Postale, evidenziando che "non c'e' una norma specifica che disciplini un fenomeno cosi' grave". Sulla stessa linea il commissario dell'Agcom Francesco Pasteraro: "E' necessario colmare questa lacuna e adeguare le leggi al progresso tecnologico. Serve una norma penale, un reato perseguibile a querela di parte". Sull'aspetto culturale ha insistito il giornalista Francesco Giorgino, protagonista di un deep fake creato per il convegno in cui il conduttore del Tg1 annunciava l'uscita dall'euro. "Serve una iper-responsabilizzazione di tutti gli emittenti - ha detto - ma è necessario coinvolgere il pubblico in questa battaglia culturale".

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