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Le Sardine si apparecchiano il partito

Mattia Santori , leader delle sardine, non smentisce l'ipotesi di fondare un partito: "O fondiamo un partito o presentiamo..."

Massimiliano Lenzi
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La politica è come i film di James Bond: mai dire mai. È così è arrivato anche il momento di interrogarsi sul partito delle sardine, nascerà oppure no? «In questo momento - ha detto Mattia Santori, uno dei leader delle sardine - colmiamo un vuoto di rappresentanza quindi i casi sono due: o fondiamo un partito o presentiamo le nostre istanze a chi politica già la fa. Che siano Pd, 5 Stelle o destra moderata. Arriveremo a quattro, cinque o sei punti su cui chiederemo alla politica di lavorare». Ed ha poi aggiunto: «Siamo partiti da un punto ben preciso che ha messo tutti d'accordo: il linguaggio politico, per chiarire che per affermare un'idea non devo per forza aggredire qualcuno, in maniera pacifica e concreta, arriveremo a capire in base a come sono composte le nostre piazze quali sono i temi sui cui è necessario lavorare». Capiamo tutto ma risparmiateci almeno il partito delle sardine. Se nascesse diventeremmo l'unica nazione al mondo dove la sigla Psi non sarebbe l'acronimo di partito socialista bensì quello delle sardine. Ovviamente italiane.

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