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Gentiloni rischia un'altra beffa dalla Ue

L'Italia punta agli Affari economici ma potrebbe ottenere solo l'Industria

Silvia Sfregola
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"Siamo in una fase cruciale per l'Europa: si discuterà il rilancio della crescita, la sua qualità, sociale e ambientale, il futuro del lavoro e dell'innovazione tecnologica. L'Italia non può rimanere alla finestra, tanto meno essere fuori della porta". Paolo Gentiloni, designato Commmissario Ue per l'Italia, lo afferma, parlando a margine del Premio Gian Piero Orsello al Castello di Santa Severa a Santa Marinella. "Credo - sottolinea - che abbiamo tutto il diritto e il dovere di svolgere il ruolo che ci spetta: la nostra storia, la nostra cultura, la nostra economia sono assolutamente decisive per l'Unione europea". Ma Gentiloni rischia un'altra beffa dalla Ue. All'ex premier infatti potrebbe andare l'Industria invece che gli ambiti Affari economici. Il corrispondente a Bruxelles di Der Spiegel, Peter Mueller ha pubblicato su Twitter una tabella con la squadra della presidente Ursola von der Leyen, "che circola a Bruxelles". Il giornalista sottolinea come alcune "cose appaiano logiche, altre no" e che "si vedrà martedì". In base allo schema pubblicato da Mueller, agli Affari economici e finanziari dovrebbe andare la finlandese Jutta Urpilainen, alla Concorrenza la francese Sylvie Goulard e al Commercio l'irlandese Phil Hogan. "Io credo che si poteva provare a pensarci ancora. Forse è stata la fretta. Si poteva dare due colori politici diversi al Ministro dell'Economia e al Commissario, proprio per lavorare meglio su fronti molto importanti" dichiara nel frattempo Laura Castelli del M5S. Il viceministro dell'Economia, che parla a Bisceglie risponde dal palco di Digithon alla domanda se "è stato piacevole indicare Paolo Gentiloni a commissario Ue?". "Non che lui non sia una persona capace - sottolinea Castelli su Gentiloni - ci mancherebbe, non ho lavorato con lui personalmente, ma tutti mi dicono che sia una persona preparata e non ho nessun motivo per non crederci. Si poteva pensare ancora un po' se avessimo avuto un pò più di tempo".  Poi sgancia la bomba: "Tra l'altro non è detto che riusciamo come Italia a prendere la concorrenza e questo è un altro problema, quindi bisognerà fare un'altra battaglia, perché la concorrenza sarebbe un bel tema da portare a casa. Quell'ambito non è facile. Ci sono tanti altri Paesi...".  Per il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani - che parla dal campus azzurro Everest a Giovinazzo - con Gentiloni non ci saranno cambiamenti in Europa. "Non è questione di persone e nomi ma di risultati. Vedremo quali risultati saprà portare Gentiloni in Italia e quali risultati saprà portare Gentiloni dall'Italia a Bruxelles". Sulla designazione a commissario del presidente del Pd aggiunge: "Non ci sarà un grosso cambiamento visto che la commissaria uscente è rappresentante del Partito Democratico. C'era un rappresentante del Partito Democratico arriva un altro rappresentante del Partito Democratico". "Gentiloni è un ex primo ministro. Mi auguro che l'Italia possa avere un portafoglio che permetta al nostro paese di portare un contributo determinante per le decisioni della politica europea e poi di poter ottenere il massimo dall'Europa. Quindi - conclude - si tratta di valutare il lavoro politico che farà il commissario".

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