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Salvini, Di Maio e Renzi: fioccano nomignoli. Scegli il migliore

“Ogni volta devo fare un accordo con quell'altro là”: così il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio, ad un incontro con i militanti grillini, ha definito Salvini, il leader della Lega e suo alleato di Governo. “Quell'altro là”. Matteo Salvini ha subito replicato dicendo “io mi chiamo Matteo”. Il fatto è che in politica i leader si battezzano (o vengono battezzati) con nomignoli, simpatici o cattivi a seconda delle circostanze. Tra strategia politica, critiche ed ironia. Salvini viene chiamato dai suoi il Capitano ma per alcuni avversari è “il truce”, copyright di Giuliano Ferrara. Luigi Di Maio è "Giggino" per Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ed i due si sa che non si amano. Matteo Renzi è il rottamatore mentre Giuseppe Conte l'avvocato del popolo. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia invece è considerata la trumpista d'Italia. Insomma, nomi e nomignoli fioccano. Lega e 5 Stelle nei momenti di tensione politica si sono persino rinfacciati di essere diventati come Renzi o di aver fatto un favore al francese Macron. Del resto il soprannome è una consuetudine della tradizione italiana, tra sberleffo, critica feroce o simpatia a seconda dei punti di vista. Giulio Andreotti, figura che ha segnato per anni la storia e la politica italiana, di nomignoli se ne era beccati alcuni, tra questi Belzebù e il Divo Giulio. E voi, cari lettori, che soprannome scegliete per i nostri (e vostri) politici di oggi? Il gioco è aperto.

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