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A Piazza Affari tutti gufano contro il governo Conte

Nessuno crede più ai giallo-verdi. La sfiducia nelle relazioni del bilanci delle aziende quotate

Franco Bechis
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Le grandi imprese italiane non si fidano di questo governo, sono assai preoccupate dallo scontro continuo con la commissione europea e temono nuove ferite dallo spread nel 2019 dopo che non pochi danni ha provocato ai loro conti economici nell'anno passato. Il giudizio negativo su Giuseppe Conte e i suoi ministri è quasi unanime ed è contenuto nelle relazioni di accompagnamento ai bilanci 2018 delle principali società quotate alla borsa di Milano che Il Tempo ha consultato proprio per capire il giudizio delle singole imprese sulle prospettive macroeconomiche dell'anno in corso. I bilanci sono stati infatti approvati fra il mese di marzo e quello di giugno quest'anno, avendo a disposizione anche le previsioni aggiornate dei principali istituti economici internazionali. La preoccupazione regna sovrana fra quelle pagine, perfino fra le imprese pubbliche italiane forse con la sola eccezione di Rai way. Ecco i loro giudizi. Le due regine di piazza Affari sono proprio due gruppi che hanno azionista rilevante lo stato italiano attraverso il ministero dell'Economia: Eni ed Enel. Il primo però non cita nemmeno il caso Italia, perché il suo mercato è internazionale e le preoccupazioni riguardano invece quel che accade in paesi con rischi ben più seri come Libia, Venezuela e Nigeria. Per l'Enel invece i crucci nazionali ci sono. «L'Italia», premette, «ha sofferto l'incertezza del quadro politico e le discussioni con Bruxelles circa la manovra finanziaria espansiva, entrando in recessione tecnica nella seconda metà del 2018 (PIL 2018 0,75%)»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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