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Pd nel caos, la Marini salva la poltrona. Grazie al suo voto

Il consiglio regionale respinge le dimissioni della governatrice indagata: "Deciderò in pochi giorni"

Davide Di Santo
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C'è il voto della stessa Catiuscia Marini tra gli 11 che oggi, in consiglio regionale, hanno respinto le dimissioni della governatrice dell'Umbria. Marini, che aveva annunciato il passo indietro dopo l'inchiesta sulla sanità regionale, resta dunque al suo posto. Almeno per ora. E al Nazareno la cosa non è stata presa affatto bene. Parla in chiaro il presidente dem, Paolo Gentiloni, oggi proprio in Umbria per un convegno. Da certe scelte, ha scandito, non si deve né si può tornare indietro. Ma il fatto che in Umbria le cose si stessero complicando, era noto da un po'. Da quando, alcuni giorni fa, era stato rinviato (a oggi appunto) il voto del consiglio regionale su Marini. E chi stava seguendo il dossier umbro aveva spiegato come ci fossero «almeno tre quarti del gruppo in regione contro l'interruzione anticipata della legislatura». Per motivi più o meno nobili. C'era stato anche il tentativo, stoppato, di rinviare tutto a dopo le europee. Un paio di giorni fa, poi, si è fatto un punto a Roma sulla faccenda. Una riunione con il vice segretario Andrea Orlando, il commissario regionale Walter Verini, e i vertici del Pd umbro. Dal confronto era uscita una nota del Nazareno in cui si concedeva l'onore della armi a Marini ricordando «i risultati e le conquiste dell'azione di governo del centro sinistra in questi anni» ma confermando la «necessità di voltare nel migliore dei modi e nella piena condivisione una pagina difficile». Evidentemente a Perugia non la pensano allo stesso modo.

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