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La Corte dei conti indaga sui voli di Stato. Salvini: fanno ridere

Di Maio lo punzecchia: "Tutto regolare ma io uso aerei di linea"

Davide Di Santo
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La procura della Corte dei Conti del Lazio apre un fascicolo sui presunti voli di Stato utilizzati dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. I magistrati contabili, guidati dal procuratore Bruno Domenico Tridico, indagano in seguito alle notizie riportate ieri da Repubblica e in particolare "sull'uso del lussuoso bimotore Piaggio P-180 non solo per partecipare a eventi ufficiali ma anche per iniziative elettorali". Si tratta, viene spiegato da fonti della procura, di un 'fascicolo esplorativo', che viene aperto per prassi. La procura aveva operato allo stesso modo, ad esempio, dopo l'esposto M5S che accusava l'allora premier Matteo Renzi di aver utilizzato un volo di Stato per raggiungere Courmayeur con la famiglia per vacanze di Natale. In quel caso il fascicolo è stato archiviato e, secondo quanto si apprende, potrebbe seguire lo stesso percorso anche il faldone che riguarda l'attuale ministro dell'Interno. L'indagine, viene spiegato, ha un profilo "molto delicato": vai a distinguere se c'è o meno oggettiva necessità, se ci sono esigenze di sicurezza. Non è che si può sindacare - è il ragionamento che viene fatto - Quanto costa far imbarcare su un volo di linea 30 persone della sicurezza? Forse conviene il volo di Stato. Intanto Salvini si difende: "Nessun abuso, nessuna irregolarità, nessun volo di Stato o della Polizia per fare comizi ma sempre per impegni istituzionali. Sfido chiunque a dimostrare il contrario - dice - L'inchiesta sui voli di Stato fa ridere". E a sostenere la sua tesi arrivano puntuali le conferme del Dipartimento della pubblica sicurezza: nei primi 11 mesi di permanenza al Viminale il ministro, sottolineano, "ha utilizzato gli aerei della Polizia di Stato per 19 tratte, per la durata media di un'ora, che fanno riferimento a 10 giorni". Tra questi anche quelli - fatti venerdì scorso e finiti sotto la lente di ingrandimento di Repubblica - che lo hanno portato da Pratica di Mare a Reggio Calabria per la consegna di un bene confiscato alla 'ndrangheta a Platì, poi da Lamezia a Napoli per un 'arresto eccellente' in prefettura e poi a Milano per il rientro a casa. Ventiquattro, invece, i voli di Stato per un totale di 12 missioni internazionali. A Salvini, evidenziano per disposizione normativa, è attribuito "il primo livello di protezione che dà diritto all'utilizzo di aerei di Stato al pari di tutti i soggetti sottoposti al medesimo livello di sicurezza". Il dipartimento chiarisce poi anche i costi. Non 4-5mila euro per ora di volo, ma 1.415 euro di cui 315 per il carburante e 1.100 euro per la manutenzione. "Parte di queste ore - è la sottolineatura - fanno riferimento a pacchetti esercitativi per i quali l'aereo, al di là dell'utilizzo specifico, comunque deve necessariamente essere movimentato". Pochi voli istituzionali e certificati, dunque. Perché per il resto "Salvini è abituato a utilizzare voli di linea, rigorosamente in economy, nonostante abbia il livello di tutela personale più elevato". Le specifiche del Viminale non bastano, però, a placare la polemica politica. E se il premier Giuseppe Conte si trincea dietro un "non ho motivo di non credere a Salvini", Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede marcano la distanza con l'alleato: "Io non ne ho mai preso nessuno - dice il vicepremier - mi muovo sempre con voli di linea e con Alitalia, che tra l'altro è un dossier che sto affrontando". "Non mi esprimo su nessuna valutazione che sta facendo la Corte dei conti - gli fa eco il Guardasigilli - ma sapete qual è lo stile del M5S". E infatti dalla Camera trapela la richiesta di chiarimenti al titolare del Viminale. Oltre all'ormai classica opposizione interna arrivano poi Pd e FI. I dem depositano un'interrogazione al presidente del Consiglio per capire "quanti sono e quanto sono costati voli Salvini". "Ormai l'avvocato del popolo fa il giudice del governo. Pochi giorni fa, calpestando il principio di presunzione di innocenza, il Presidente del Consiglio aveva condannato Siri. Oggi, sulla base di non si sa quali motivi, assolve Salvini", attacca Deborah Berganimi. 

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