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Salvini e Di Maio separati in casa

Matteo a Verona attacca i grillini sulle adozioni. Ira dei 5 Stelle

Tommaso Carta
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Se l'obiettivo del congresso mondiale della famiglia a Verona era quello di rimettere al centro delle politiche mondiali il nucleo naturale uomo donna, c'è da dire che l'effetto provocato sul governo italiano è stato quasi quello del divorzio. Difficile interpretare in maniera diversa lo scambio andato in scena tra Matteo Salvini, ieri tra i relatori più attesi a Verona, e Palazzo Chigi. «Sulle adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio, che si è fatto carico personalmente del tema. Sarò il prima a stimolarlo» dice il leader della Lega al termine del suo intervento al congresso. Ma la replica della presidenza del Consiglio è sferzante: «La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri - si legge in una nota - è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana. Il Presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di Presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi - come chiesto da Salvini - per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano. Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione».  Non era stata l'unica occasione di scontro. Poco prima era andato in scena un... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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