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Lascia il Palazzo un politico per bene

Guido Crosetto

Guido Crosetto si dimette: "Il governo non cade. Esco dall'Aula, non dalla politica"

Pietro De Leo
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Anche lei! Mi stanno chiamando tutti i giornalisti... avrò interviste ovunque». Guido Crosetto risponde al telefono con una battuta, un paio d'ore dopo l'approvazione (al terzo «tentativo»), delle sue dimissioni da deputato. Si percepisce che è a casa, in famiglia, e sullo sfondo si sente l'allegro frastuono dei bimbi che giocano. «Oggi i miei figli sono un po' sorpresi – prosegue - perché mi hanno visto tornare a casa alle sei, non sono abituati ad avermi con loro così presto». Onorevole lei è l'uomo del giorno. Com'è essersi buttato alle spalle la legislatura? «Eh, che le devo dire? Quella di dimettermi è stata una scelta fatta di cervello e non di cuore, per tutta una serie di ragioni che riguardano la mia vita. Ma il cuore ora fa male. Sono molto triste, e non lo nego». Non è che penserà: «Ho fatto una cazzata?». «Ma no! Ci ho riflettuto a lungo, e molti colleghi, di tutti i partiti, mi hanno sempre chiesto di ripensarci. La scelta è stata ragionata ed è giusto così. La vita continua, ma mi mancherà l'Aula». Beh, in anni non proprio propizi all'amore verso il Palazzo dire che le mancherà l'Aula è un gesto rivoluzionario... «Guardi, quando dedichi la vita alla politica, l'Aula è il luogo in cui si realizza la rappresentanza, dove tu puoi dire la tua sulle scelte importanti per il Paese». Qual è stato il saluto più bello che ha ricevuto? «Non saprei dirlo. Tante, tantissime manifestazioni di affetto. Da tutti i partiti, nessuno escluso. Sono stato felicemente travolto». Da anni la politica è caratterizzata dallo scontro, ma lei ha sempre ricevuto attestati di stima bipartisan. Come se lo spiega? «Se porti rispetto, pur nella fermezza delle tue idee, poi gli altri rispettano te». Un aneddoto di questo anno alla Camera? «Il primo giorno si avvicina un deputato molto giovane, alla prima legislatura. Mi fa: "Lei è Guido Crosetto? Possiamo farci un selfie?". Una limpida ingenuità che mi ha un po' sorpreso». Nome e partito? «Neanche... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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