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Conte si immola sulla Diciotti e blinda Salvini

"Le sue azioni in attuazione di linea del governo. Io responsabile". Ma in Giunta è scontro

Silvia Sfregola
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"Sento il dovere di precisare che le determinazioni assunte in quell'occasione dal ministro dell'Interno sono riconducibile a una linea politica sull'immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo". È quanto ha scritto il premier Giuseppe Conte nel documento allegato alla memoria di Salvini alla Giunta della immunità del Senato. "Le azioni poste in essere dal ministro dell'Interno si pongono in attuazione di un indirizzo politico istituzionale che il governo da me presieduto ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del governo, non posso non ritenermi il responsabile, ai sensi dell'articolo 95 della Costituzione" scrive ancora il premier. Sul caso Diciotti il ministro dell'Interno ha agito nell'esclusivo interesse dell'ordine pubblico, dopo una decisione presa collegialmente con l'esecutivo e come sancito nel contratto di governo. Ieri Matteo Salvini ha depositato la sua memoria difensiva nelle mani del presidente della Giunta per le Immunità del Senato, Maurizio Gasparri, rispettando i termini previsti dal regolamento. Si tratta di un documento esclusivamente tecnico e non "politico perché tale è il giudizio che la Giunta deve dare sul caso Diciotti". Come ampiamente previsto, il testo è stato corredato anche da due documenti firmati rispettivamente uno dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e l'altro dal vicepremier Luigi Di Maio e dal ministro dei trasporti, Danilo Toninelli. La memoria del titolare del Viminale non entra nel merito della sussistenza o meno del reato di sequestro e soprattutto, si precisa, non contiene attacchi di sorta ai giudici, come anticipato da alcuni organi di stampa. Il documento ripercorre i momenti salienti dell'arrivo dei migranti da Malta in Italia e porta al cuore della difesa di Salvini: la vicenda Diciotti è stata condotta con un'unica finalità, quella di preservare il " pubblico interesse" del Paese. Inoltre, l'intera vicenda Diciotti deve essere ascritta a iniziativa del Governo, coerente con la politica dello Stato sui flussi migratori, peraltro messa nera su bianco nel contratto che Lega è M5S hanno sottoscritto prima di salire a palazzo Chigi. È chiaro che il titolare dell'Interno punta anche il dito contro Malta che ha dirottato la Diciotti in acque italiane, costringendo la guardia costiera a far fronte alle omissioni del governo della Valletta. "Non può infine sottacersi - si legge nelle conclusioni della memoria - che l'azione attuativa dell'indirizzo governativo (risultante nel caso di specie dal punto 13 del Programma di Governo) già di per sé stessa costituisce perseguimento di un preminente interesse pubblico, peraltro rappresentato anche dalla salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica che sarebbero messe a repentaglio da un indiscriminato accesso nel territorio dello Stato". Concetti, si sottolinea, esposti già da Conte nella sua informativa in Parlamento del 12 settembre 2018.

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